Operazione dei carabinieri
I militari della compagnia di Atessa (Chieti) hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei responsabili della rapina alla filiale Bcc Sangro Teatina di località Piazzano di Atessa, avvenuta lo scorso ottobre.
Maggiori dettagli dell’operazione, che è durata mesi, sono stati resi noti dal comandante Marco Ruffini in conferenza stampa, assieme al tenente Federico Ciancio, comandante del Nor.
Una banda di romani: tra questi due sono cugini tra loro, due hanno precedenti per rapina. Due componenti sono, invece, incensurati.
I nomi degli arrestati: i cugini Mirko Aspergo, 35 anni, in permesso dal carcere di Rebibbia per giocare a calcio, ed Emanuele Aspergo, 37, incensurato, e Luciano Martelli, 75 anni, ai domiciliari, tutti di Malpurgo (Roma); infine la basista Silvana Calia, 32 anni, originaria di Modugno (Bari) ma residente ad Atessa, che aveva un parente detenuto nello stesso braccio del penitenziario romano.
“Sono stati bravi a fare la rapina – commenta in conferenza stampa il comandante Marco Ruffini – ma noi siamo stati più bravi di loro”.
È stato un lungo lavoro di indagine, iniziato il 24 ottobre scorso e terminato in questi giorni, per arrivare a identificare i quattro autori del colpo che fruttò circa 40 mila euro (6 mila in valuta straniera).
La svolta con le immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza nel raggio di 12 chilometri dal luogo della rapina. “In verità solo una telecamera aveva la nitidezza sufficiente a rivelare la targa, seppur parziale, delle auto usate dai rapinatori per la fuga”, dice il comandante Ruffini. Auto “pulite”: una Vw Golf e una Fiat Bravo, intestate ai rapinatori, recuperate dopo il colpo nel parcheggio del centro comunale “San Benedetto”, a poche centinaia di metri dall’istituto di credito: è qui, infatti, che la telecamera del campanile della chiesa ha immortalato i movimenti dei banditi, che hanno fatto il cambio auto dopo aver abbandonato l’utilitaria usata per il colpo, una vecchia Fiat Uno verde, rubata nel pomeriggio precedente la rapina ad un pensionato del posto.
“Un’indagine lunga, faticosa e dispendiosa ma il Nor di Atessa ha dimostrato un’ampia capacità investigativa con pochi mezzi – ha sottolineato Ruffini -. I carabinieri sono stati eccezionali, sono molto soddisfatto del loro lavoro”.
Il capitano Ruffini è prossimo al trasferimento al comando compagnia carabinieri di Trapani capoluogo, dal mese di settembre. “Abbiamo fatto tanto con poco – commenta Ruffini ringraziando i militari di Atessa – per ogni evento di rilievo abbiamo assicurato i colpevoli alla giustizia”. In particolare, il comandante in partenza ha ricordato la cattura in flagranza della banda del bancomat avvenuta a maggio 2018.
La ricostruzione dei fatti del 24 ottobre
Erano passate da poco le 10.30, quando due uomini fecero irruzione nella banca, intimando ai cassieri di consegnare il denaro. In quel momento in filiale c’erano tre dipendenti e tre clienti. I rapinatori avevano i volti travisati da sciarpe e cappelli, uno di loro – riferiscono testimoni – brandiva un taglierino avvolto in un fazzoletto.
La cassaforte a tempo era chiusa, quindi i banditi presero banconote e monete contenuti nelle casse, fatti mettere in alcune buste di plastica. Il malloppo proveniva da un’altra cassaforte, che riforniva le casse.
Solo uno dei due uomini disse alcune frasi, aveva accento italiano. Sul posto intervento quasi immediato dei carabinieri della compagnia di Atessa: il primo ad arrivare fu proprio il comandante Marco Ruffini, che si trovava a poche centinaia di metri dalla banca quando scattò l’allarme. Una manciata di secondi sufficiente, però, ai banditi per dileguarsi dopo il colpo: fuori dall’istituto, ad attenderli, c’era un complice.
I tre fuggirono a bordo di una vecchia Fiat Uno di colore verde, rubata il giorno prima ad un pensionato del posto. Ma l’utilitaria venne abbandonata quasi subito e ritrovata a poche centinaia di metri dalla Bcc, nel parcheggio del centro comunale “San Benedetto”.
Per quattro malcapitati fu necessario l’intervento del 118: due uomini e due donne, tra clienti e personale della banca, accusarono malori per lo spavento.
Da qui iniziarono le indagini.