La sentenza

“Honda Italia Industriale, assistita dai professionisti della sede romana dello studio legale Ughi e Nunziante, ha vinto in primo grado la causa contro il suo ex vice presidente esecutivo Silvio Di Lorenzo e le ditte Tecseo s.r.l., Tecseo.it s.r.l., Autotrasporti De.Ca s.r.l. e Deca Spain SL”.
A darne comunicazione è lo stesso studio legale di Roma.
Il Tribunale delle Imprese di L’Aquila ha emesso una sentenza di condanna al risarcimento di danni per un importo superiore a 6,25 milioni di Euro a favore della società italiana del colosso nipponico, che gestisce ad Atessa il più grande stabilimento industriale di Honda in Europa.
L’azione giudiziaria di risarcimento danni, spiega la nota legale, era stata avviata da Honda Italia Industriale nel 2014 “nei confronti del suo ex dirigente per servizi commissionati durante il periodo in cui era amministratore, avendoli ritenuti fonte di danni ingenti”.
Il fatto
Nel 2014 la Honda avviò il procedimento per presunta truffa, contestando a Di Lorenzo danni per servizi commissionati durante il periodo in cui era amministratore.
All’epoca il leader mondiale delle moto chiese danni per 10 milioni di Euro.
Successivamente, la Procura di Lanciano (Chieti) aprì un fascicolo penale con processo ancora in corso contro sette imputati, con il proscioglimento già avvenuto in sede Gup per il reato più grave di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Nell’accusa si parla di rete affaristica di famiglia, amicizie e interessi personali attraverso società schermo riconducibili allo stesso Di Lorenzo, e poi di ingiustificate e gravi perdite da parte del colosso motoristico, dal 2007 al 2012, con forniture da ditte dell’indotto con costi maggiori per la Honda.
Restano in piedi alcuni episodi di truffa su cui il tribunale frentano dovrà decidere.