A colpi di pistola
Finisce in tragedia una ossessione: sembra questa la prima ipotesi dell’omicidio avvenuto di domenica mattina, a Lanciano (Chieti), nel quartiere Santa Rita. La vittima è il pittore Ciccillo, come lo conoscevano tutti in città, all’anagrafe Francesco De Florio De Grandis; aveva 72 anni.
A sparargli con una pistola sarebbe stato Amleto Petrosemolo, 71 anni, vicino di casa, fermato dai carabinieri: l’uomo, reo confesso, è stato interrogato dal pm di turno Serena Rossi.
Soffrirebbe di problemi psichici, ma non risultano al momento del fermo segnalazioni in tal senso. Il movente del delitto sembra legato ad atteggiamenti ossessivi dell’indagato, convinto che De Grandis parlasse male di lui.
Una probabile vendetta per dissidi personali, tanto era il risentimento da esplodere contro il pensionato due caricatori di pallottole: sull’asfalto di via Cipollone, sotto casa di vittima e carnefice, i militari della scientifica hanno rinvenuto una dozzina di bossoli.
Alle 8 del mattino, quando è avvenuto l’omicidio, i residenti increduli hanno sentito i colpi e si sono affacciati dai balconi del popoloso quartiere. Le testimonianze sono al vaglio degli inquirenti.
Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, il cadavere di De Grandis era riverso a terra. Dalla ricognizione cadaverica effettuata dal medico legale, quattro o cinque proiettili avrebbero raggiunto l’ex imbianchino alla schiena.
La testimonianza del figlio, “mio padre uomo tranquillo”
La vittima era un esperto artigiano, molto noto in città anche per la preparazione di pupazzi in cartapesta per il carnevale.
Uno dei figli, Carmine, racconta: “E’ uscito a piedi per recarsi in centro con l’autobus, come faceva normalmente e per andare a messa in Cattedrale. Aveva percorso qualche decina di metri e poco dopo qualcuno ha citofonato a casa di mia madre, dicendogli che il corpo insanguinato di papà era a terra. Mio padre non aveva mai litigato con nessuno ed era un uomo tranquillissimo”.
De Grandis era molto devoto, faceva parte della Arciconfraternita del SS. Rosario, che ora lo piange, “Eri un uomo buono e devoto a Maria. Sempre presente e desideroso di partecipare al rito pasquale dell’Incontro dei Santi in piazza Plebiscito”.
L’arma regolare
Petrosemolo deteneva regolarmente la pistola calibro 9 con cui ha sparato, uccidendo il vicino. Aveva un negozio di armi e si esercitava al poligono di tiro, dove svolgeva un ruolo di segreteria.
Ora è rinchiuso nel carcere di Lanciano.
La cronaca del mattino
Gli ha scaricato addosso un intero caricatore da 15 proiettili, forse dopo una lite o una discussione. Sono una decina i bossoli trovati a terra, in via Cipollone, dai carabinieri della Compagnia di Lanciano (Chieti) che indagano sull’omicidio avvenuto questa mattina intorno alle 8.
I colpi di pistola sono stati avvertiti distintamente dai residenti della strada, nel popoloso quartiere di Santa Rita.
Sul posto a coordinare le indagini c’è il pm Serena Rossi con il col. Alceo Greco, comandante provinciale dei carabinieri di Chieti, oltre al comodante Compagnia di Lanciano, ten. col. Vincenzo Orlando.
I militari hanno fermato un uomo del posto. Pare sia un residente della stessa palazzina in cui abitava la vittima.
La notizia
Il cadavere è stato scoperto questa mattina presto in via Cipollone, a Lanciano (Chieti), vicino casa della vittima.
Francesco De Florio De Grandis, 72 anni, detto “Ciccillo” era un artista e faceva il pittore.
I carabinieri hanno fermato una persona. L’uomo è stato ucciso con diversi colpi di pistola.
In aggiornamento.