La notizia

Il delitto in un raptus la sera di Santo Stefano, due anni fa. Ma Angelo Bernardone, 75 anni, imputato per l’uccisione della moglie Maria Rita Conese, 72, subito dopo il fatto andò a costituirsi dai carabinieri di Casalbordino (Chieti).
Da oggi è a processo, a Lanciano, in Corte d’Assise, dove sarà giudicato probabilmente entro la fine dell’anno.
L’anziano è un uomo libero da 4 mesi.
Si è trasferito in Molise perché gli è vietato risiedere in provincia di Chieti; è stato perdonato dai 4 figli della coppia, che tuttavia si sono costituiti in giudizio come parte civile.
Bernardone si dice ancora molto addolorato.
La sera del delitto, la moglie, malata di Alzheimer, insisteva per andare verso Atessa, dove i genitori sono sepolti al cimitero, ma lei sosteneva che fossero ancora vivi.
Molte volte moglie e marito erano transitati su quel ponte. Lei a un certo punto voleva uscire dall’auto in marcia. Il marito ha agito di impulso e l’ha gettata di sotto. Un volo di 10 metri.
“Non credeva fosse così profondo”, dice la difesa.
La salma venne recuperata dai soccorritori tra la boscaglia.
Il presidente della Corte, Massimo Canosa, ha aggiornato il processo a fine settembre.
L’imputato parlerà e fornirà la sua versione nell’udienza programmata a ottobre.