Finti malesseri per cene mai fatte.
Nuove truffe a danno dei ristoratori, sulla Costa dei trabocchi.
Dopo gli scrocconi della forchetta “Bonnie & Clyde” di area Sangrina, le minacce corrono sul… filo del telefono.
Accade a Rocca San Giovanni (Chieti), al noto Ristorante Caldora di Vallevò, chiuso per ferie dal 4 al 12 settembre. Ma chi telefona non lo sa.
“Pronto? Volevo dirle che dopo la cena da voi, ieri sera, ci siamo sentiti male, con vomito, mal di pancia, diarrea…”.

“Ma come è possibile, signora? Mi dia un suo recapito, mi dica il suo nome…”, replica il titolare Marco Caldora, che sul display del telefono vedeva “numero privato”.
Nessun nome, nessun recapito: per tutta risposta la donna continua a chiedere il “risarcimento dell’importo della cena”, consumata a suo dire la sera prima, oppure che il ristoratore le offra una nuova cena “per recuperare la serata persa”.
Ma c’è di più, la sconosciuta al telefono passa alle minacce: “Come possiamo risolvere economicamente parlando la questione prima che la sputt… per bene sui social e su tutte le piattaforme possibili?”.
“Allora le chiedo ancora un recapito e il nome ma niente – prosegue il racconto di Caldora al Tgmax – la donna continua a minacciarmi”.
E’ a questo punto che lo chef rivela alla sua interlocutrice che il Ristorante Caldora è chiuso per ferie da giorni e che quindi la sera prima nessun cliente aveva cenato nel suo locale.
“Colta di sorpresa, mi risponde che ha sbagliato ristorante e si scusa. A questo punto la maltratto a dovere e lei mi chiude il telefono”.
Amara constatazione
“Cari colleghi, state attenti”, è l’appello di Marco Caldora. “Qui c’è puzza di una nuova moda di truffare un ristorante”.
“Mi dispiace per i colleghi”, aggiunge, truffati dalla coppia di scrocconi nelle scorse settimane tra Atessa, Avezzano e Lanciano.
“La cosa è vergognosa – commenta – Noi ristoratori siamo persone abituate a stare a contatto con la gente ed in più non riusciamo a credere che possano accadere queste cose”.