Avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Vasto.
Otto indagati per la morte dei tre lavoratori della Esplodenti Sabino di Casalbordino (Chieti).
Gli avvisi di garanzia sono stati inviati per consentire agli stessi indagati di nominare un perito di parte e partecipare così alla tre autopsie che si terranno non prima di lunedì all’obitorio di Chieti.
Titolare dell’inchiesta è la pm Silvia Di Nunzio, che ha aperto un fascicolo sull’esplosione nella ditta costata la vita a Gianluca De Santis, 40enne molisano di Palata, a Giulio Romano, 56enne di Casalbordino, e a Fernando Di Nella, 62enne di Lanciano.

Gli avvocati della famiglia Salvatore, Augusto La Morgia e Arnaldo Tascione, all’uscita dal tribunale di Vasto non hanno voluto rilasciare dichiarazioni oltre a ribadire che “i protocolli sono stati rispettati, le schede di lavoro sono regolarissime”.
Gli indagati sono Gianluca Salvatore, Sabino Salvatore, Massimo Salvatore, Marco Salvatore, Carlo Piscopo, Giustiniano Tiberio, Barbara Palestini e la Esplodenti Sabino come società.
I Salvatore e Piscopo sono già sotto processo, a Vasto, per l’esplosione del 21 dicembre 2020 che causò la morte di altri tre operai.
I reati ipotizzati sono omicidio colposo aggravato e disastro doloso.
Lunedì le autopsie
E’ stata disposta l’autopsia per le vittime dell’esplosione, Gianluca De Santis, Giulio Romano e Ferdinando Di Nella, che si terrà lunedì 18 settembre prossimo, alle ore 9.30.
Per l’esame autoptico sono stati convocati i medici legali Pietro Falco e Rossella Ferrante.

Sopralluogo dei Ris
Nel frattempo proseguono i sopralluoghi sulla scena dell’esplosione.
Anche i Ris dei carabinieri sul posto, assieme al medico legale della Asl provinciale che eseguirà le autopsie.
Un operaio morto dopo l’arrivo dei soccorsi
Emergono nuovi particolari.
Il corpo di una delle vittime sarebbe stato trovato fuori dalla fabbrica, sbalzato dall’onda d’urto della deflagrazione, che si è sentita a chilometri di distanza.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’esplosione ha ucciso l’operaio che stava maneggiando l’ordigno, mentre avrebbe investito gli altri due lavoratori: uno di questi non sarebbe morto sul colpo ma alcuni minuti dopo l’arrivo dei soccorsi.