La chiesa parrocchiale di San Vito Chietino (Chieti) non è riuscita a contenere tutti coloro che hanno voluto rendere l’ultimo saluto a Valerio Spadaccini, meccanico collaudatore 41enne della Società Autostrade, trovato morto suicida nel suo garage martedì scorso.
A centinaia si sono stretti, oggi pomeriggio, attorno alla famiglia, la madre Anna, il papà Paolo e il fratello Michele.
Una morte improvvisa e che nessuno dei tanti amici di Valerio riesce a spiegarsi, “mai un segnale di malessere”, dice chi lo frequentava.
Generoso, socievole con tutti, metteva il cuore in ognuna delle tante passioni che coltivava; su tutte, quella per i motori storici. La sua Lancia Delta integrale d’epoca, rossa fiammante, ha scortato il feretro, assieme agli amici del Vespa Club e del Camect.

Tanti i messaggi di cordoglio giunti alla famiglia. Tra i manifesti funebri anche la Società Autostrade e i colleghi Rfi della fidanzata.
Avrebbe dovuto sposarsi con la sua compagna Manuela il 23 giugno del prossimo anno, ma “il tuo grande cuore, il tuo sorriso, l’amore per la famiglia, il lavoro, gli amici non sono riusciti a strappati alla morte”, ha detto nell’omelia don Simone Calabria. “Di fronte a questa tragedia – ha proseguito il sacerdote – non ci sono parole, ma ricordiamo ciò che Valerio ha fatto nella sua breve vita. Oggi noi non siamo qui per celebrare una sconfitta – ha aggiunto – ma per celebrare la bellezza della vita, ‘Che sia benedetta’ – ha sottolineato il presule, citando più passi della canzone di Fiorella Mannoia – per quanto imperfetta, impariamo a tenercela stretta”, è stata la sua esortazione ai presenti.

Lacrime per un dolore immenso e palpabile hanno accompagnato il feretro fuori dalla chiesa, sorretto anche dagli amici fraterni di sempre Tommaso e Massimo, che hanno voluto rendergli ancora un omaggio con un fragoroso applauso.
Inconsolabile la promessa sposa.
E infine ancora loro, il rombo dei vecchi motori, colonna sonora per l’ultimo viaggio verso il cimitero del paese.