Micheal Dennis Withbread, 74 anni, arrestato per l’omicidio di Michele Faiers, 66, in Italia, dovrebbe comparire domani, sabato 4 novembre, davanti alla pretura di Westminster, in Gran Bretagna.
Lo fa sapere il Comando di polizia del Leicestershire, che tramite l’Unità speciale anticrimine fermò il presunto assassino della donna la notte di mercoledì primo novembre scorso, a Shepshed, dove l’uomo si era rifugiato a casa della figlia.

Secondo alcune fonti investigative, sarebbe stata proprio lei ad allertare le forze dell’ordine, dopo aver appreso dai media inglesi della morte violenta della compagna del padre.
L’uomo, consulente informatico in pensione, fuggì dal vecchio casolare di contrada Verratti, di sua proprietà, subito dopo il delitto, commesso nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre scorsi.
Per uccidere Michele, sua compagna da circa 15 anni, ha usato un coltello di cucina: lei indossava intimo e accappatoio, quando verosimilmente al culmine di un litigio, l’ha colpita con 7 fendenti alla schiena. L’ha colta di sorpresa, mentre gli voltava le spalle?
“Fisicamente lui è meno alto di lei di almeno un palmo”, dice al Tgmax chi conosce la coppia da tempo. Sarà l’autopsia a chiarire la dinamica, al momento non ancora stabilita, per via dell’iter burocratico internazionale.

Processo di estradizione
L’uomo, arrestato a Shepshed mercoledì notte 1° novembre, “non è stato accusato di alcun reato penale”, chiarisce questa sera la polizia inglese.
L’udienza di domani è in elenco come “parte del processo di estradizione“.
Gli investigatori della principale squadra anticrimine dell’Unità per le operazioni speciali delle East Midlands continuano a mantenere i contatti con l’Ufficio per gli affari esteri, il Commonwealth, la squadra di estradizione della Direzione criminalità organizzata e internazionale e le autorità italiane, riguardo a quanto avvenuto a Casoli.
L’omicidio e poi la fuga in Inghilterra
Il gip del Tribunale di Lanciano, su richiesta della procura, ha emesso oggi l’ordinanza di misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di Whitbread. L’uomo, trattenuto in stato di fermo in Inghilterra da due giorni, è accusato di omicidio volontario, aggravato dal rapporto della convivenza e dalla premeditazione.
Le indagini, svolte dal Norm di Lanciano, coordinato dal capitano Giuseppe Nestola, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, il quale, al momento della scoperta del cadavere, si era già allontanato dal territorio italiano.
Impeto o premeditazione?
Impeto o premeditazione? L’inchiesta dovrà chiarire anche questo aspetto.
Withbread, è l’ipotesi investigativa, si sarebbe pentito subito dopo aver realizzato di aver ucciso la donna che amava e con la quale conviveva da anni. Ha infatti coperto il corpo della vittima con un lenzuolo, dopo il delitto.
Poi ha lavato il coltello, l’arma del delitto, e riposto tra gli altri in cucina.
Quindi si è tolto i vestiti, insanguinati, e li ha lasciati lì, nella casa del crimine con vista sulla Maiella.
E’ ormai quasi l’alba della domenica quando è salito in auto, la Jeep Compass di colore bianco con cui i vicini vedevano uscire la coppia, e si è diretto verso la Gran Bretagna: oltre 20 ore di viaggio in auto, guidando quasi ininterrottamente, attraversando mezza Europa, percorrendo più di duemila chilometri, con il rischio di essere arrestato in Svizzera o in Belgio o Francia, tra le nazioni attraversate dal fuggiasco, e fino a giungere alla Manica e attraversare il famoso tunnel che lo ha infine riportato in patria.
Una fuga meditata?
Il presunto assassino di Michele Faiers ha 74 anni, è verosimile che abbia scelto di tornare in patria per espiare la probabile condanna per omicidio.
Non parla italiano, nonostante la permanenza di circa 4 anni nel Belpaese. Per comunicare con i vicini e per le necessità quotidiane, sia lui che la compagna, deceduta, utilizzavano il traduttore online.
Domani l’uomo potrebbe confessare ai giudici inglesi oppure chiarire in qualche modo la sua posizione. Potrebbe anche tentare la strada della cauzione, per tornare a casa, in attesa della conclusione del procedimento di estradizione e sfruttando il fatto che la giustizia italiana non lo ha ancora condannato.
Secondo le leggi inglesi Withbread ha circa due mesi di tempo per fare appello in caso di estradizione concessa dalla corte britannica.