Motoraduni e campeggi liberi a Campo Imperatore nel cuore del Parco del Gran Sasso; SOA invia ennesima segnalazione alle Autorità competenti della regolamentazione e sorveglianza.
Elevati rischi di nuovi incendi e di inquinamento delle falde acquifere, dice la SOA.
Distruzione di praterie e danni enormi ad Habitat e Specie tutelate da Direttive comunitarie.
La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus interviene nuovamente per chiedere la tutela di uno degli ambienti più iconici della Regione Abruzzo, il cui utilizzo “selvaggio” continua a causare danni irreparabili.
Un recente ed ennesimo motoraduno con campeggio libero ha portato sull’altopiano di Campo Imperatore decine di motociclisti, come se non bastassero le soste delle auto e camper e l’uso di mastodontici bracieri per arrostire le carni.
Il tutto direttamente sulle preterie e senza servizi igienici, sottolinea l’associazione.
Al centro dell’attenzione il ruolo, o il non ruolo, esercitato nella vicenda dai vari enti, dall’ente Parco agli Organi di Sorveglianza.
A tal proposito l’Associazione nella segnalazione ha fatto riferimento a quanto di grave è già avvenuto in altri anni, come il grosso incendio del 2017 partito da un braciere per arrostire la carne all’aperto, ed alle segnalazioni ed esposti alla magistratura inviati fin dal 2017 e 2018.
“E’ sconcertante pensare che dopo anni nulla è cambiato e gruppi di cittadini continuano ad usare un ambiente naturale come un Luna Park”, lamenta la SOA.
L’Associazione, nella segnalazione inviata al ministero dell’ambiente e altri enti, ha individuato “13 diverse Leggi e norme violate dall’uso anarcoide del cosiddetto “piccolo Tibet” d’Abruzzo”.
Infine, l’Associazione puntualizza alcuni aspetti relativi alla opportunità di una regolamentazione dell’accesso e fruizione dell’altopiano con un numero chiuso di accessi in auto, ingressi e parcheggi a norma ed a pagamento ed altre forme di utilizzo moderno dell’ area che favorirebbero anche l’economia dei bellissimi paesi dai quali si sale a Campo Imperatore.