Secondo quanto si è appreso, la sentenza ha stabilito che in atti non ci sono elementi che consentano di affermare l’esistenza di uno stato di insolvenza al momento dell’avvio della risoluzione, mentre l’insolvenza vi era al momento in cui è stato emanato il provvedimento di liquidazione coatta amministrativa. Nella sua relazione Bigerna ha indicato un attivo pari a zero e 45 milioni di debiti. Nel giudizio dinanzi al Tribunale di Chieti si erano costituiti alcuni ex amministratori della banca, fra i quali l’ultimo direttore generale Roberto Sbrolli.
I commenti. “Lascia interdetti e preoccupati la sentenza del Tribunale di Chieti sul crack della Carichieti – dichiara con una nota alla stampa l’on. Fabrizio Di Stefano (Forza Italia)-. Questi passaggi, che individuano responsabilità ben specificate circa la situazione d’insolvenza dell’Istituto teatino – aggiunge – necessitano sicuramente di chiarimenti da parte della Banca D’Italia e del Ministero e, a tale scopo, presenterò un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza, certo che questa sentenza getta delle responsabilità sui commissari che devono assolutamente essere chiarite per i danni che hanno arrecato al tessuto economico del territorio”.
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