Sepolto sotto una valanga: l’hotel Rigopiano di Farindola, nel Gran Sasso pescarese, è stato letteralmente spazzato via dalla neve, che si è staccata dalla montagna con un fronte di 300 metri nel pomeriggio del 18 gennaio, trascinando con sé, nella sua folle corsa, tutto ciò che ha incontrato. All’interno del resort a quattro stelle, c’erano probabilmente 35 persone, anche se in Questura erano registrati ufficialmente solo 22 turisti, tra i quali alcuni bambini, e 7 dipendenti.
Tra gli ospiti, anche una coppia di Castel frentano, i parrucchieri Luciano Caporale, 54 anni, e la moglie, Silvana Angelucci, 46. La coppia era giunta in hotel domenica pomeriggio per ripartire martedì sera ma, a seguito del peggioramento delle condizioni meteorologiche, hanno deciso di trattenersi fino a mercoledì.
C’erano anche: una famiglia di Osimo (Ancona) con un bimbo di 7 anni, una coppia di fidanzati di Castignano, nell’Ascolano, e un 33enne ternano che lavorava nel ristorante. I cani dei Vigili del fuoco non hanno rilevato presenze. A 24 ore dalla tragedia, trascorse al gelo e sotto una nevicata infinita, si dispera di trovare persone vive. “Ci sono tonnellate di neve, alberi sradicati e detriti che hanno sommerso l’area dove si trovava l’albergo. Materassi trascinati a valle per centinaia di metri”, è lo scenario che descrivono i soccorritori. Un fenomeno raro, che ha acquisito forza e velocità notevoli sotto la pressione della neve, dalla debolezza del terreno. E il terremoto lo avrebbe innescato, come una miccia. Gli uomini del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza sono arrivati fino ai 1.200 metri di altitudine con sci e le pelli di foca, i Vigili del fuoco, a piedi, hanno portato il gasolio necessario a far funzionare la turbina per liberare la strada dalla neve. Un’odissea durata un’interna notte per percorrere i circa 10 chilometri di strada sommersa da tre metri di neve che separano la struttura dal bivio di Rigopiano.
La Procura di Pescara ha aperto un’indagine per omicidio colposo. L’Hotel Rigopiano era gestito dalla società Gran Sasso Resort, a cui lo aveva ceduto, a seguito del fallimento, la società Del Rosso Srl dei cugini Marco e Roberto Del Rosso, ex gestori della struttura. La storia della struttura e della Del Rosso vede, negli anni scorsi, fu segnata anche da un processo per presunto abuso edilizio conclusosi con una assoluzione a novembre, tanto che in paese e lungo la strada che porta all’hotel comparvero dei manifesti – tuttora visibili – in cui oltre agli auguri di buon Natale e felice 2017, si scriveva a chiare lettere ‘Hotel Rigopiano: assolti con formula piena’.
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