
Potranno tornare a scuola per frequentare le lezioni ma, subito dopo, dovranno rientrare a casa dai genitori e rimanervi i due studenti minorenni responsabili di avere aggredito, minacciato e insultato nell’istituto alberghiero di Villa Santa Maria (Chieti) un ragazzo di 15 anni del frentano.
E’ questo il provvedimento adottato dal gip del Tribunale dei minori di L’Aquila, Cristina Tettamanti, al termine dell’interrogatorio di garanzia di oggi, nei confronti dei due minori che avevano, finora, un obbligo di permanenza in casa.
I fatti per i quali i due studenti sono indagati si riferiscono al periodo che va dall’inizio dell’anno scolastico 2017-2018 fino a novembre scorso. In particolare è segnalato l’episodio dell’8 novembre 2017, finito alla ribalta della cronaca in quelle settimane.
I due ragazzi, oggi, avrebbero negato quanto denunciato dalla famiglia della vittima, 15enne, di atti di bullismo: le accuse nei loro confronti sono di stalking, violenza aggravata e continuata e lesioni aggravate. L’inchiesta della Procura minorile prosegue.
La concessione della possibilità di andare a lezione ha soddisfatto entrambe le difese, in quanto i ragazzi rischiavano di perdere l’anno scolastico. Entrambi gli studenti all’epoca dei fatti furono sospesi per tre giorni dalla scuola.

Severo l’intervento del sindaco di Villa Santa Maria, Pino Finamore, che oggi dalle colonne del Messaggero d’Abruzzo (in un articolo a firma di Walter Berghella) ha stigmatizzato il comportamento dei due studenti accusati di atti di bullismo. «Il sistema funziona se si tolgono le mele marce» ha dichiarato il sindaco, diplomato al “Marchitelli” e chef per anni a Montecitorio, sottolineando il prestigio internazionale della scuola «dove ci sono 730 alunni che non vanno danneggiati, bravi docenti e operatori». E infine, «Il buon nome della scuola va tutelato – conclude il sindaco di Villa Santa Maria – chi fa abusi va espulso immediatamente».