
E’ stato un atto di disobbedienza civile la gita in bici contro l’ordinanza della Provincia dell’Aquila che ha interdetto alle due ruote, per motivi di sicurezza, 25 strade.
“La Provincia ci ripensi subito e restituisca a ciclisti e motociclisti le strade che collegano territori bellissimi. E’ assurdo chiudere strade per le buche, l’ente deve ripararle e renderle sicure”, a parlare è il promotore della pedalata di protesta, l’ex assessore comunale alla Ricostruzione dell’Aquila Piero Di Stefano.
Oggi in 200 hanno risposto all’appello, con adesioni dalle società ciclistiche Bike99, San Demetrio bike, Cicli Ricci, Ciclistica L’Aquila, Cicli Cheli, Gsc Tor Sapienza di Roma. I ciclisti, provenienti anche da fuori Abruzzo, hanno fatto un giro sulle strade che conducono a Montereale e al lago di Campotosto.
L’ordinanza è legata allo stato di scarsa manutenzione delle strade e alla mancanza di fondi per intervenire. Domenica scorsa un motociclista perse la vita dopo aver rpeso una buca sulla Sr 83 Marsicana vicino Barrea.