Domenica pomeriggio il padre Fausto l’ha buttata dal viadotto della A14 a Francavilla al Mare

Dolore, incredulità, sgomento: la comunità scolastica dell’Istituto Comprensorio n.8 di Pescara è chiusa dolore nella scuola primaria di via del Concilio, che frequentava Ludovica Filippone, la bambina di dieci anni gettata ieri pomeriggio dal padre Fausto (poi suicidatosi in serata) dal viadotto Alento della A/14.
La classe di Ludovica è vuota, i compagni sono riamati a casa. Poca voglia di parlare nel plesso, dove per tutta la settimana sono state sospese le attività ricreative. La bandiera della scuola è a lutto.

“Ludovica – ricorda la dirigente scolastica Valeriana Lanaro – era una bimba splendida, brava e molto dolce. Aveva una predisposizione per le arti. Questo è un momento molto particolare con il pensiero fisso degli amichetti di Ludovica che non la vedranno più che è oggi molto forte e intenso. Parliamo di un dramma nel dramma con delle emozioni molto forti. Non conoscevo personalmente i genitori della bambina perché sono dirigente della scuola dallo scorso settembre, ma ho saputo di una famiglia molto attenta. I genitori seguivano Ludovica”.
“Era solare come tutti i bimbi della sua età, era bravissima”, racconta Ludovica Rocco Masci, vicepreside dell’Istituto. “La conoscevo e sapevo che il prossimo anno avrebbe frequentato la scuola media Tinozzi e so che aveva chiesto di poter studiare il pianoforte o il clarinetto. Quindi, ho avuto modo di conoscerla nel corso delle prove attitudinali. Dal voto che ha preso sarebbe stata ammessa alla classe di clarinetto. Partecipava anche al coro della scuola”.