Una vita senza viaggiare è una vita persa

Ha raccontato in dialetto il suo viaggio in Spagna Riccardo Zulli, della II BL dell’Istituto De Titta Fermi di Lanciano (Chieti) vincitore della quinta edizione del concorso di scrittura “Penne al dente” indetto dall’associazione culturale La Luna di Seb. Il tema era “Quand’e’ bbelle a viaggià” ed aveva lo scopo di stimolare gli studenti a scrivere in dialetto. Nel viaggio fatto, Riccardo scrive “me guarde ndorne e vede gente di ogne tipe e capisce quande po’ esse varie lu monne” e termina l’elaborato con una battuta “E’ mbortante studia’ ma quand’è belle a viaggià”.
Seconda classificata è Ylenia di Biase, IV BL del De Titta Fermi, parla del suo viaggio a Bologna affermando che “Na vita senza viaggià è na vita perse”.
Al terzo posto si è piazzato il racconto di una gita ad Ostia Antica scritto a 4 mani da Edoardo Flaminio e Giuseppe Fiore, IV A meccanica Del Da Vinci De Giorgio “…mezze a ste prete fa lu calle, chi s’assette sopra a nu pezze de colonna, chi si mette a lu fresche d’n’arcate, chi si fa lu self”: termini moderni “tradotti” in dialetto, frasi ironiche, i ragazzi sono stati bravissimi nonostante le difficoltà nello scrivere in dialetto.
La premiazione, coordinata dalla giornalista Gioia Salvatore, si è aperta con l’intervento di Daniela Rollo, dirigente scolastica, e dalle interessanti considerazioni di Lia Giancristofaro, antropologa e docente all’Ud’A, che ha parlato dell’importanza di rispolverare il dialetto per “stimolare i giovani ad avere diversi bagagli culturali e linguistici ed a guardare la tradizione in modo aperto e creativo”. Sulla stessa linea l’intervento della giornalista Maria Rosaria La Morgia, che ha sottolineato l’importanza di inserire, tra le tante lingue parlate oggi, anche il dialetto.
Vito Moretti, scrittore, poeta, presidente della giuria, si è complimentato con l’iniziativa: “E’ forse l’unico premio dialettale per studenti e per indurli a scrivere in dialetto. E’ una cosa originale e preziosissima perché il dialetto è una risorsa, uno strumento comunicativo meraviglioso e col dialetto si può esprimere tutto, tutto il mondo che abbiamo dentro, il mondo delle emozioni e dei pensieri”.
Antonello Travaglini, direttore della filiale di Lanciano della Bcc Sangro Teatina, ha consegnato il primo premio, un assegno di 300 euro ricordando l’attenzione della Banca per il territorio e per le sue tradizioni con l’impegno a mantenerle vive. Al secondo e terzo classificato sono andate delle pen drive offerte da Sangritana e dei buoni consumazione di Ai Viali da Rocco.