Martelli: non sarei capace di reagire a chi mi ha fatto del male
Un briciolo di umanità in uno dei rapinatori, “Ci teneva sotto minaccia della ronchetta ma ci ha offerto dell’acqua. Probabilmente c’era un buono tra di loro”: dal suo letto d’ospedale, dove è ricoverato con una vertebra fratturata, il dottor Carlo Martelli racconta l’incubo vissuto la notte di domenica scorsa a Lanciano (Chieti), quando la sua villa è stata assaltato da una banda di malviventi.
“Mi considero un sopravvissuto – dice il medico in pensione – ma se dovessi incontrare per strada la persona che mi ha fatto male, non sarei capace di reagire”.
Sulla nazionalità del bandito che comunicava con lui e la moglie Niva, il medico precisa: “Parlava italiano perfetto, senza intercalare, ma non saprei dire se fosse italiano o straniero”.
E infine lo scherno, prima di andare via dalla casa dei coniugi aggrediti: “Se avete in mente di mettere la cassaforte, fate un cenno: noi siamo qui attorno“.