L’accusa del deputato PD

“In questa campagna elettorale tutti si chiedono come sia stato possibile che tutto il centrodestra non sia riuscito ad individuare almeno un abruzzese degno di poter essere candidato a Presidente della Regione, a tal punto da far ricorso ad un romano sconosciuto. La domanda che tutti si pongono è cosa ci sia dietro questa decisione”. A dichiaralo con una nota alla stampa è il deputato abruzzese del Pd Camillo D’Alessandro.
“Chiaramente nessuno può saperlo – spiega l’on. D’Alessandro – ma di sicuro ci sono rischi che vanno ben oltre la totale impreparazione di Marsilio, la sua totale non conoscenza dell’Abruzzo e degli abruzzesi, ovvero il suo essere romano, di chi vive lì ed è stato eletto sempre lì, da consigliere comunale a parlamentare. Il rischio per l’Abruzzo si chiama rifiuti”.
“Tutti sanno, basta andare a Roma per accorgersene, grazie alla gestione della Raggi, la Marcozzi di Roma – rileva il deputato – che nella Capitale esiste un gigantesco problema di smaltimento dei rifiuti. L’emergenza riguarda la Capitale, non la Regione, come ha spiegato recentemente il Presidente Zingaretti, Roma deve essere autonoma. Ma la Raggi non vuole le discariche nel suo comune preferendo quelle dell’Abruzzo, cioè ci considerano periferia pattumiera della Capitale. Marsilio, se eletto Presidente, sarà il Cavallo di Troia, con dentro i rifiuti romani”.
“Abbiamo bisogno di un Presidente autonomo, autorevole che sappia dire di no, cioè Giovanni Legnini – conclude D’Alessandro -. Non potrà farlo Marsilio, che vive lì, a cui i romani e la politica romana si rivolgeranno per risolvere il loro problema, non potrà farlo la Marcozzi completamente supina nei confronti delle esigenze della Raggi”.