Febbo annuncia ricorso

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo ha avviato, in applicazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, i procedimenti per il riconoscimento dell’interesse culturale di undici trabocchi, antiche macchine da pesca della costa frentana, della provincia di Chieti, con la finalità di garantirne la corretta conservazione e di stimolarne gli usi compatibili.
Sono i trabocchi del “Turchino”, “Gnannarella” e “Lupone” a San Vito Chietino, “Punta Torre” a Rocca San Giovanni, “Punta Le Morge” a Torino di Sangro, “Canale”, “Punta Aderci”, “Vignola”, “Grotta del Saraceno”, “Rosa dei Venti” e “Punta San Nicola” a Vasto.
I decreti di riconoscimento dell’interesse culturale conterranno le indicazioni operative per i corretti interventi di recupero, mantenimento ed uso compatibile dei trabocchi, fornendo così gli elementi di base per una auspicabile, nuova norma regionale complessiva sulla tutela e valorizzazione di queste straordinarie macchine da pesca, includendovi l’indissolubile rapporto con il paesaggio costiero in cui sono inseriti.
“I trabocchi sono stati selezionati – dice la Soprintendente Rosaria Mencarelli – con riferimento alle loro immutate capacità di riferirsi, ancora oggi, alle macchine da pesca originarie, seppur con minimi adattamenti e rinnovate funzioni”.
Originariamente legato alla pesca, il trabocco nel tempo ha acquisito altre funzioni quali laboratorio e luogo deputato alla conoscenza e valorizzazione di prodotti enogastronomici locali.
Governo impugna nuova legge regionale sui trabocchi
“Impugnando la legge sui trabocchi approvata dalla Regione Abruzzo, il governo nazionale conferma i dubbi che anche noi avevamo espresso: i trabocchi vanno valorizzati, ma non possono essere basi di una speculazione edilizia e turistica che rischierebbe solo di travolgerli e snaturarli”. Lo afferma Franco Menna, presidente provinciale di Confesercenti Chieti, intervenendo in merito all’impugnazione, da parte del governo nazionale, della Legge regionale 7 del 2019 sui trabocchi.
“Il successo dei trabocchi negli ultimi anni è stato generato dalla capacità di offrire un turismo esperienziale, integrato in un’area naturalisticamente pregiata e in piena sinergia con le eccellenze enogastronomiche e ricettive del territorio – spiega Menna – e abbiamo sempre manifestato forti perplessità circa la possibilità di successo commerciale e turistico della omologazione della costa dei trabocchi ad una qualunque riviera italiana”.
“Il paesaggio naturale e l’unicità della destinazione – aggiunge – sono elementi sempre più centrali nelle motivazioni di viaggio dei turisti italiani e stranieri: per questa ragione, per il bene della costa dei trabocchi, degli operatori turistici e dell’economia del territorio, siamo pronti a fare la nostra parte per dare alla Regione Abruzzo una legge moderna, innovativa, in linea con le normative sulla tutela del paesaggio”.
Febbo: la Regione farà ricorso
“Non condividiamo le motivazione espresse da parte del Governo centrale sulla norma regionale inerente i Trabocchi e quindi faremo ricorso nelle sedi opportune“. Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Attività Produttive, Turismo e Cultura, Mauro Febbo, sull’impugnativa del Governo centrale sulla legge regionale (n. 7 del 10/06/2019) sui trabocchi.
“Ricordo come la Regione è intervenuta, doverosamente e tempestivamente – sostiene Febbo – per salvaguardare uno dei brand d’Abruzzo più conosciuti attraverso delle norme chiare e finalizzate al rispetto e salvaguardia dell’ambiente, dell’economia e dell’immagine della Costa dei trabocchi e dell’intera regione. Tuttavia – conclude Febbo – come ampiamente annunciato, e spiegato già in sede di Consiglio regionale, durante la sua approvazione, questa legge è un passaggio propedeutico ad una norma più completa e organica per la quale i tempi di approvazione saranno diversi rispetto a due mesi fa quando eravamo a ridosso della stagione estiva”.
Esulta il Wwf
“Una decisione sacrosanta che ferma una legge sbagliata. I trabocchi hanno di per sé una enorme importanza culturale, di richiamo turistico e anche economica, ma devono restare quello che sono: macchine da pesca sulle quali, accanto a una tranquilla attività di ristorazione, devono essere presenti momenti di educazione ambientale, visite guidate e quant’altro può contribuire a valorizzare queste antiche strutture e la costa da loro caratterizzata”. A sostenerlo è il delegato regionale del Wwf Luciano Di Tizio, che commenta l’impugnazione della legge regionale sui trabocchi da parte del Governo. “Non possono essere trasformati in grandi ristoranti sull’acqua che poco o nulla hanno a che fare con la tradizione.
La commissione regionale che ha esaminato la bozza di legge aveva avuto l’opportunità di raccogliere le opinioni delle associazioni, tra le altre Wwf, Italia Nostra, FAI e Legambiente: le ha sentite ma non le ha ascoltate. Tutte chiedevano infatti una sostanziale modifica delle legge, nel senso su accennato, ma la politica locale ha, come troppo spesso accade, semplicemente ignorato le opinioni delle associazioni.
Questa bocciatura rimette invece la palla al centro: si potrà elaborare una legge migliore nell’interesse di tutti gli abruzzesi e non esclusivamente di pochi”.