Polemica a L’Aquila

“Se qualcuno pensava di trasformare il decennale del terremoto dell’Aquila in un luna park privato della sinistra si sbaglia di grosso”.
Lo dichiara il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi in merito alle dichiarazioni rese dalla direttrice artistica del Festival degli incontri Silvia Barbagallo, che lo ha accusato di censurare la presenza di Roberto Saviano e Zerocalcare alla manifestazione prevista dal 13 al 15 ottobre nel capoluogo d’Abruzzo.
“Non ho mai avuto il piacere di conoscere personalmente né telefonicamente la signora Barbagallo e le dichiarazioni rilasciate ad un’agenzia di stampa, in cui mi si taccia di voler vietare la presenza in città di alcuni personaggi, sono quantomeno curiose se non addirittura false – spiega il sindaco –. In realtà, ad oggi, non esiste un programma definitivo, ma solo una bozza di location e presunti incontri pubblici e spettacoli con ipotetici protagonisti dei quali non si conoscono adesioni né compensi”.
“Il Comune dell’Aquila ha sottoscritto un accordo con il Mibac nel quale si parla esplicitamente di promozione e condivisione congiunta degli appuntamenti legati al decennale del sisma. Come sindaco, pertanto, ho il diritto di conoscere gli eventi che verranno finanziati per complessivi 700 mila euro: fondi pubblici, degli italiani, e destinati a iniziative per commemorare una tragedia nazionale e non una festa di partito” ricorda Biondi.
“Il Festival degli incontri nasce per includere e far dialogare anime diverse della nostra società. Mi sarei aspettato, magari, che un’apertura anche a esponenti e personalità con sensibilità diverse per un reale confronto – conclude il sindaco nel sua replica –. Chi mi accusa di censura non sa di cosa parla ed evidentemente non mi conosce. L’Aquila, da quando sono sindaco, ha ospitato importanti eventi e iniziative con artisti di grande spessore, di qualsiasi sensibilità politica”.

L’accusa della direttrice artistica Barbagallo
Il Festival è tra gli eventi finanziati dal Mibac per il decennale del sisma, gestito dall’Istituzione Sinfonica Abruzzese. “Il sindaco Biondi – scriveva la direttrice artistica Bargabagallo nella sua denuncia all’opinione pubblica – chiede un bilanciamento politico del programma, con nomi a lui graditi: è una censura politica sugli indirizzi culturali – secondo Barbagallo – segno di una visione autoritaria del rapporto tra politica e cultura”.
“I soldi per il decennale li gestisce il Comune, che li eroga all’Istituzione, il programma deve essere concordato con il Comune – ribatte Biondi – Barbagallo poi al momento non la conosco. Venga e ragioni su un calendario plurale e inclusivo”. Ma è vero che non vuole Saviano? “Si confronti: se vuole che il Comune eroghi i fondi, mi venga a trovare”.
Interviene con un tweet il ministro Franceschini
“La cultura deve essere libera da pressioni e interferenze politiche. Sul programma del Festival degli incontri a L’Aquila non può e non deve esserci alcuna intromissione nè da parte del Mibac né da parte del Comune“: è la posizione del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini espressa su Twitter.
Interrogazione parlamentare, “è marchettificio della sinistra”
Di “opacità sconcertanti” e di “marchettificio” parla il senatore di Fratelli d’Italia Giovanbattista Fazzolari, responsabile del programma del partito cui appartiene Biondi. “Non coinvolta la città de L’Aquila, non coinvolta la Regione Abruzzo, non coinvolte le Istituzioni culturali e artistiche della città, totalmente disatteso il programma previsto, ma in compenso attivato il solito ‘marchettificio’ della sinistra che utilizza fondi pubblici per gestire con totale discrezionalità i soldi degli italiani, non facendosi scrupolo neppure quando si tratta di risorse destinate a ricordare la tragedia del terremoto de L’Aquila del 2009”.
“Per fortuna il sindaco di Fratelli d’Italia de L’Aquila Pierluigi Biondi è uomo che non consente il saccheggio della sua città – scrive in una nota il sen. Fazzolari -. Neppure se calunniato dalla grancassa mediatica della sinistra, che sta tentando di difendere la solita mangiatoia dietro inesistenti accuse di censura – prosegue -. Presenterò un’interrogazione parlamentare per fare luce su questa vergognosa storia al neo ministro Franceschini, che ha in modo inaccettabile preso posizione sulla questione prima ancora di avere avuto il tempo di studiare le carte e valutare l’accaduto”.