Nel vastese

Vasto e San Salvo (Chieti) sono le città lasciate con i rubinetti a secco dalla Sasi in alcune zone, o quantomeno con lunghi ritardi per il ripristino del servizio di erogazione dell’acqua, dopo la riparazione eseguita a Fara San Martino nella notte tra il 26 e il 27 dicembre scorsi.
Anche in alcune aree di Lanciano la situazione è tornata alla normalità con ore di ritardo sul previsto, in alcune zone come Marcianese l’erogazione è stata ripristinata il sabato mattina.
Utenti infuriati si scatenano sui social, lamentando i notevoli disagi subiti. C’è chi è rimasto senz’acqua per tre giorni, senza cisterne né nuovi avvisi per il protrarsi del disservizio.
“I cittadini vengono completamente lasciati soli quando ci sono delle criticità importanti”, scrive una cittadina di Vasto sulla pagina Facebook della Sasi: qui, in alcune zone, l’erogazione dovrebbe tornare alla normalità nella giornata di domenica 29 dicembre. Lamentele anche nell’entroterra Vastese, come a Cupello, e a San Salvo.
Alle 9 del mattino di domenica c’è chi scrive di voler recarsi dai carabinieri per denunciare il mancato ripristino del servizio, chi di aver appena inviato una email alla redazione del programma “Le Iene”.
È stata una operazione complessa reimmettere acqua nella condotta principale del Verde, dopo la rottura improvvisa della vigilia di Natale, dicono alla Sasi. Non è come riaprire il rubinetto di casa, ci sono lunghe e delicate manovre da fare in diversi punti della rete acquedottistica.
Ma per l’utente finale diventa sempre più difficile comprendere i problemi tecnici, quando manca un servizio primario come l’acqua, pagato anche con i recenti aumenti retroattivi in bolletta e a consumo non effettivo ma “stimato”, fanno notare alcuni sottolineando di aver consumato molto meno di quanto fatturato dalla Sasi.