A Lanciano

È una chiesa stranamente chiusa e vuota, quella di Santa Chiara, a Lanciano (Chieti). La pandemia da coronavirus ha determinato l’annullamento dei riti della Settimana Santa, che per molti lancianesi è un appuntamento irrinunciabile.
L’Arciconfraternita Morte e Orazione “San Filippo Neri”, che organizza tutti i riti della Settimana Santa, ha fatto entrare le nostre telecamere nella chiesa per mostrare l’inattività di questo periodo di quarantena obbligata per tutti in casa: i talami sono al loro posto, come pure le statue delle tre Marie.
Nessun allestimento da fare. Anche l’altare è rimasto com’è durante il resto dell’anno.
Il sepolcro, visitato da migliaia di fedeli, quest’anno non è stato allestito.
“Un vuoto incolmabile per i confratelli, tanti sono in lacrime perché costretti a rinunciare ad uno degli appuntamenti più sentiti”, afferma il priore Raffaele Sabella al Tgmax.
Non uscirà la processione degli Incappucciati dal portone della chiesa, questa sera alle 22. “Ma qualcosa accadrà”, rassicura il Priore.
Le musiche di Ravazzoni e Masciangelo risuoneranno dagli altoparlanti sistemati lungo il precorso abituale.
Non ci saranno i caratteristici ceri ad illuminare il lento incedere del cireneo e dei confratelli.
“Ma qualcosa – ripete il priore – accadrà”.
