Le campane suonano a festa
Cinquanta fedeli hanno partecipato alla Santa Messa di apertura delle Feste patronali, a Lanciano (Chieti), che l’arcivescovo Emidio Cipollone ha celebrato alle 4.30 del mattino.
Una edizione ridotta per il Settembre lancianese, formato anti-Covid, senza luminarie, senza spettacoli in piazza Plebiscito e senza fuochi d’artificio, anche se qualche privato cittadino si è divertito a incendiare dei botti dopo la mezzanotte e alle 4, in alcune zone del centro.
Solo alcuni bar si sono animati fino all’alba, con giovani e soprattutto giovanissimi che non hanno rinunciato alla “nottata“, qualcuno neppure alla pizza coi peperoni.
Alle cinque del mattino non c’era un bello spettacolo lungo il corso “presentoso”: vetri di bottiglie in frantumi un po’ ovunque sulla pavimentazione, tra “sculture” moderne nei cestini della spazzatura e atti vandalici ai danni di totem promozionali.
Qualcun’altro ha alzato troppo il gomito, ma in certe aree più buie sembra ormai prassi, riferiscono degli esercenti al Tgmax. A preoccupare sono i più giovani, che si procurano altrove l’alcol a pochi euro e poi lo consumano qui.
Né porchetta né sedano, nemmeno il mercato in piazza Garibaldi. Per questa edizione delle feste di settembre il sindaco Mario Pupillo ha vietato anche il luna park, oltre alla fiera del giocattolo, che l’amministrazione comunale sta pensando di recuperare nel periodo natalizio, data ipotizzata il 20 dicembre, “ma dipende – specifica il sindaco – dall’evolversi della situazione di emergenza sanitaria”.