Anche a Lanciano
Sono giunti da Chieti i cani molecolari dei carabinieri per proseguire le ricerche di Ettore Di Lallo, 64 anni, scomparso da Paglieta (Chieti) quattro giorni fa.
I famigliari non lo hanno più visto dalla mattina del 15 settembre scorso, quando è uscito di casa con la sua musica per andare a comprare dei dischi da “Venditti” a Lanciano. Ma al negozio di corso Trento e Trieste non è mai arrivato.
Qualcuno, invece, lo avrebbe visto quello stesso giorno nei pressi del supermercato “Oasi”, riferisce il comandate compagnia carabinieri di Atessa, capitano Alfonso Venturi, che ritiene la fonte “attendibile”.
Nelle ricerche sono impegnate tutte le forze dell’ordine.

La foto dell’uomo, che soffre di disturbi mentali ed è utente del centro aggregazione psicosociale di Sant’Onofrio, è stata diramata anche a livello nazionale. Ettorino, come lo conoscono tutti in paese, potrebbe anche essere salito su un treno. L’unica certezza è che non ha preso l’autobus da Paglieta per recarsi a Lanciano, dove invece qualcuno lo avrebbe portato in auto.
Oggi i militari, assieme a protezione civile e volontari, stanno cerando Ettorino lungo il percorso di circa 20 chilometri tra Paglieta e Lanciano. Con loro ci sono i cani molecolari, addestrati per fiutare anche le più piccole particelle di odori e quindi l’eventuale passaggio della persona scomparsa.
“Ettorino è un gran camminatore – dice il capitano Venturi – anche se non crediamo abbia fatto tutto il tratto a piedi”. Le ricerche proseguono anche con i droni termici, sia di giorno che di notte. “Lo cerchiamo ancora in vita”, specifica il comandante.
Ieri qualcuno ha segnalato la sua presenza a Villa Romagnoli, a Mozzagrogna, nei pressi di un distributore di carburanti, ma nelle immagini filmate dalle telecamere presenti in zona Ettorino non c’è.
Quando si è allontanato da casa, non ha portato nient’altro che la sua musica con sé, non aveva neppure il portafoglio. “E non ha nemmeno il telefonino – dice il capitano Venturi – altrimenti lo avremmo già trovato”.
Per segnalazioni, le forze dell’ordine chiedono di rivolgersi al 112.