Il punto sulle indagini

È un 13enne rom l’autore del pugno sferrato a Giuseppe Pio D’Astolfo, 18 anni, di Lanciano (Chieti), ricoverato ancora in coma all’ospedale di Pescara.
Il 18enne, commesso da “Sfizi e delizie”, è stato aggredito con un pugno alla tempia, che gli ha provocato un’emorragia interna.
L’episodio è avvenuto la notte di domenica scorsa, nell’area della ex stazione ferroviaria Sangritana, in pieno centro città.
Una aggressione maturata per futili motivi, verosimilmente dopo uno sfottò, da parte del gruppo di cinque giovani, due maggiorenni e tre minorenni, nei confronti di Giuseppe Pio e dei suoi due amici, un 25enne e una 16enne. Domenica sera erano tutti nei pressi dei binari. Un luogo noto di ritrovo per i giovani, lontano da occhi indiscreti e nella quasi oscurità, dove si consumano alcol e sostanze stupefacenti.
“Giuseppe Pio no”, dice la madre Paola Iasci al Tgmax. “È un bravo ragazzo, lavora tutto il giorno, fa il commesso in un negozio di surgelati della città. Lasciata la scuola, si è reso subito indipendente e da qualche tempo condivide casa con un amico”.
Sono i carabinieri a fare il punto sulle indagini, dopo il summit quotidiano in procura a Lanciano (Chieti): “Al termine di un prolungata e ininterrotta attività investigativa, i carabinieri della Compagnia di Lanciano hanno individuato i responsabili che hanno partecipato alla fase dell’aggressione, avvenuta nella notte tra sabato e domenica scorsi, ai danni di un 18enne del posto. Si tratta di cinque giovani del luogo. Sono tuttora in corso ulteriori approfondimenti investigativi finalizzati a meglio precisare le fasi esatte dell’aggressione e la misura delle responsabilità di ognuno”.
Le indagini sono condotte dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lanciano, diretto dal Tenente Giuseppe Nestola e coordinate dal Comandante della Compagnia Maggiore Vincenzo Orlando.
Sempre questa mattina a Chieti si è svolto il tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il prefetto Armando Forgione invierà una “diffida alla Tua Spa per ripulire innanzitutto il luogo e controllarlo”.
D’Astolfo era stato ricoverato al “Renzetti”, dopo uno svenimento a seguito dell’aggressione subita. Vista la gravità della situazione, è stato necessario il trasferimento all’ospedale di Pescara, dove è stato ricoverato con la diagnosi di esteso ematoma epidurale temporo parietale e frattura composta del parietale sinistro. Poi l’intervento chirurgico e lo stato di coma farmacologico indotto. La prognosi è riservata, i medici aspettano ancora prima di risvegliarlo.