La lettera

«Sono giorni che tra le mille cose da fare la mia mente torna costantemente ad un pensiero, ricorrente ormai non solo nelle immagini a cui da un anno siamo abituati ma, anche e soprattutto, ad una richiesta di ‘”aiuto”, un consiglio o anche solo una paura, confidata come si confiderebbe ad un’amica.
Il pensiero che mi “tormenta” come persona ma anche e soprattutto come rappresentante delle Istituzioni locali, è la situazione in cui si trovano ormai da molti mesi i familiari delle persone anziane ospiti nelle RSA e gli ospiti stessi.
Il pensiero è la voce di persone che mi fermano per strada, o mi cercano in assessorato per avere notizie, sperando di trovare in me, nella mia persona e in qualità di assessore alle politiche sociali, una soluzione a ciò che chiamare semplicemente “disagio” ormai è tristemente riduttivo.
Sono persone, figli, nipoti ma anche gli ospiti stessi delle vostre strutture che a causa di questa terribile pandemia vedono purtroppo negato il diritto, nel primo caso di andare a trovare i loro cari, e per gli anziani ospiti, negata la presenza e il conforto familiare.
Persone cui è demolita anche “giustamente” e per “sicurezza” la possibilità di un consueto e amabile saluto, sguardo, parola di conforto e vicinanza, ovvero di tutto ciò che fino a poco tempo fa era considerata quotidiana normalità.
Chi decide di usufruire di strutture come le RSA opera questa scelta per diversi motivi e per varia natura, ma per tutti, ho notato che è identica la volontà e la necessità di continuare ad avere quei rapporti familiari di calore e affetto che hanno contraddistinto le loro vite e che la scelta di far accudire esternamente dalla loro casa i propri congiunti non si può interrompere.
Sappiamo benissimo che la situazione emergenziale è purtroppo terribile, (come lo sono del resto, anche le altre situazioni venutesi a creare come diretta conseguenza della pandemia, e parlo della situazione “scuola”, il disagio di famiglie e alunni grandi e piccoli etc…) ma il problema che mi turba fortemente è proprio il fatto che il distanziamento sociale, sta purtroppo diventando esso stesso “malattia” limitando i rapporti umani quando, ovviamente, le persone più fragili avrebbero bisogno anche solo di una presenza o di una parola pronunciata da un figlio/a etc..
Tuttavia, mi domando e chiedo anche a voi, (ed è il motivo per cui sono a scrivervi) cosa è possibile fare per alleviare il “dolore dell’assenza” e dell’impossibilità del contatto? Sono disponibile a studiare con voi tutte le strategie necessarie e pensabili per poter avvicinarci ad una soluzione. Trovare metodi condivisi da tutti per poter superare questo enorme ostacolo e anche, semplicemente, poterci confrontare insieme sulla situazione generale che stiamo vivendo.
Sono a conoscenza del fatto che sul nostro territorio comunale, una struttura ha messo in campo iniziative a favore di quanto sto esplicitando e colgo l’occasione per congratularmene. Potrebbe essere anche occasione di scambio di buone prassi tra le strutture e per questo sono a disposizione insieme allo staff dei Servizi Sociali nel farmi promotrice di un incontro.
Lo vorrei fare impegnandomi a parlare con voi, le direzioni delle Rsa interessate, con i medici e tutte le figure che si occupano in modo accurato, serio ed amorevole dei nostri nonni, affinché sia loro che le loro famiglie, possano tornare ad avere quei piccoli momenti di “normalità degli affetti”, seppure limitati, in cui da sempre, hanno vissuto e, magari, per restituire gioia e cura a chi in questo momento vive nella solitudine, lontano dai propri cari.
Sono consapevole delle difficoltà oggettive che si potrebbero presentare ma sono altrettanto convinta che ciò che posso fare, come assessore, come cittadina, come figlia, o nipote, è impegnarmi a trovare soluzioni tanto “veloci” quanto efficaci ed e soprattutto, coerenti con il periodo che stiamo vivendo.
Al fine di organizzare al meglio l’incontro in modalità telematica, vi chiedo di fornirmi un indirizzo mail al quale potervi inviare il link a cui connettervi.
La videoconferenza è calendarizzata per martedì 6 Aprile c.a. alle ore 15,30.
Certa della vostra attenzione e sensibilità, l’occasione è gradita per ringraziarvi per quanto fate quotidianamente per i nostri anziani e per augurare a voi, ai vostri cari e ai vostri ospiti una Buona e Serena Pasqua.»
L’Assessore alle Politiche Sociali Comune di Lanciano
Dora Anna Bendotti