Servono risorse
Un’area estesa per circa 9 ettari (300 metri di lato) in centro a Lanciano (Chieti) è sorvegliata speciale ed una parte di essa dovrà essere consolidata. E’ quanto emerge dallo studio dell’Università D’Annunzio di Chieti, commissionato dall’amministrazione comunale con l’obiettivo di risolvere il problema del dissesto idrogeologico registrato a ferragosto 2018.
L’improvvisa voragine apertasi sotto un edificio storico in corso Trento e Trieste fece emergere tutta la fragilità di una parte della città costruita su terreni di riporto e priva di una adeguata regimazione delle acque di fogna.
Le condotte storiche, infatti, sono in parte crollate, a causa di sbarramenti realizzati in epoche successive, in piazza D’Amico e in piazza Garibaldi.

“Tutelare l’incolumità dei cittadini”, quindi evitare eventuali crolli e aperture di nuove voragini: questo l’obiettivo del geologo Nicola Sciarra, professore ordinario di Geologia applicata all’UdA, responsabile dello studio.
Solo dopo aver terminato i lavori di consolidamento, aggiunge l’esperto, si potrà procedere al drenaggio dell’area.
Il costo complessivo dell’intervento è quantificabile, approssimativamente, in 30 milioni di Euro; per ora il Settore comunale dei Lavori pubblici ha presentato una scheda progettuale nel Recovery Fund per circa 9 milioni. Ma è solo l’inizio.

L’università resterà in città per almeno altri due anni di studio. “Il monitoraggio – spiega il professore – è importante e deve continuare”.
Sul corso principale il marciapiede di destra si è abbassato tra 6,5 e 12 millimetri. “Gli interventi di inizio Novecento per la nuova urbanizzazione – dice Sciarra – non sono stati idonei per il successivo sviluppo e l’assetto idraulico con disomogeneità del sottosuolo”.

“Abbiamo scoperto seri problemi, ma non di questa drammaticità – ha detto il sindaco Mario Pupillo – L’assessore ai lavori pubblici Giacinto Verna li ha affrontati con determinazione e gli interventi sono stati rapidi”.
Giorni fa sono ripresi i lavori di messa in sicurezza di vico II Corsea per inserire pali di fondazione sui quali poggerà la passerella in acciaio, dove da luglio dovrebbero tornare a transitare le auto.