Operazione di polizia
Si definiva “ecoterrorista solitario” e “lupo solitario” Daniele Di Totto, 46enne di Lanciano (Chieti), operaio in Val di Sangro, arrestato dalla polizia per i reati di fabbricazione e detenzione abusiva di armi anche da guerra e clandestine.
L’uomo, incensurato e posto ai domiciliari, è stato scoperto a seguito della denuncia sporta da una coppia, alla quale aveva affittato una casa. Sono stati gli inquilini, infatti, a scoprire delle microcamere nell’abitazione e, credendo di essere spiati, si sono rivolti al 113.
E mentre gli agenti cercavano video della coppia, senza esito, sul computer di Di Totto sono invece stati trovati i filmati sulle armi. Così è avvenuta la scoperta dell’attività illecita.
La Digos sta tracciando il profilo psicologico dell’indagato.

Il “laboratorio” con tutto l’arsenale era all’interno del garage, annesso all’abitazione dell’uomo a Lanciano.

“Le indagini sono state condotte dai poliziotti del Commissariato di polizia di Lanciano e della Digos della Questura di Chieti, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione”, è stato detto in conferenza stampa a Lanciano. “Oltre al sequestro di numerose armi e parti di esse in particolare di fucile a pompa, un lanciafiamme artigianale, un fucile di precisione ad aria compressa, una balestra con dardo esplosivo, una bomba con innesco elettrico di fattura artigianale altamente offensiva, proiettili, detonatori, micce, numerosi candelotti in plastica muniti di innesco elettrico vuoti, una bottiglia molotov, polvere nera, solventi chimici per miscele” è stato accertato che l’indagato, “nel fabbricare armi e congegni, azionabili anche a distanza, ne pubblicizzava le modalità di preparazione, d’uso e commercializzazione postando, sia su propri account riservati che su vari social network, dei video tutorial visualizzati da migliaia di utenti con i quali colloquiava anche con post didattici a seguito di loro sollecitazioni”.
La maschera di Anonymous
Nel corso dell’attività investigativa, condotta anche con l’ausilio di esperti telematici della Polizia Postale di Pescara, “sono stati individuati numerosi video postati dall’arrestato tra i quali il tutorial con il quale, indossando la maschera di Anonymous e davanti uno schermo in cui si susseguono immagini di gravi disordini, illustrava la realizzazione di maschere antigas da utilizzare durante azioni antisommossa delle forze di polizia; nonché tutorial per la realizzazione di miscele di gas altamente infiammabili e di natura esplosiva dette ossidrogeno”, la distruzione di un pc con esplosione innescata a distanza, prove di sparo con fucili artigianali e illustrazioni circa le modalità per far brillare una carica di esplosivo mediante detonatore inerziale”.
Dagli esiti delle perizie tecniche sugli ordigni esplodenti di tipo artigianale sequestrati è risultata la estrema potenzialità offensiva data sia dall’aggiunta di alcune componenti quali sferette di plastica rigide, sia dalla cura e insidiosità con le quali sono stati predisposti gli inneschi dei congegni.
Sono in corso approfondimenti investigativi, “tesi a verificare eventuali collegamenti dell’arrestato che, al momento, è risultato svolgere da solo l’attività illecita scoperta”.
La notizia
Aveva un lanciafiamme artigianale, bottiglie molotov, detonatori, materiale esplodente e ne pubblicizzava la fabbricazione con video tutorial su internet.
La polizia di Chieti ha arrestato a Lanciano (Chieti) un 46enne del posto, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale frentano, per i reati di fabbricazione e detenzione abusiva di armi anche da guerra e clandestine, nonché di congegni esplodenti di tipo artigianale, “dalle perizie tecniche risultati altamente offensivi”.
Tra i vari dispositivi trovati in possesso dell’arrestato, i poliziotti hanno trovato inoltre congegni azionabili anche a distanza.
“I post didattici dell’uomo”, riferiscono dalla Questura di Chieti, “erano visualizzati da migliaia di persone”. Ai follower, cultori della materia, l’indagato spiegava le modalità di preparazione, d’uso e di commercializzazione dei vari congegni.
Tra le diverse ipotesi di reato, al 46enne è stata contestata anche l’istigazione in rete alla disobbedienza alle leggi dell’ordine pubblico.
Le indagini sono coordinate dalla procura di Lanciano e dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione.
Notizia in aggiornamento.