Operazione dei carabinieri

E’ un imprenditore agricolo 64enne del posto che stava bruciando i residui della potatura del suo oliveto. Identificato grazie alla preziosa collaborazione dei residenti. E’ indagato alla Procura della Repubblica di Chieti per incendio boschivo colposo.
Il resoconto dei carabinieri
A distanza di alcune ore dai gravissimi incendi che domenica scorsa hanno devastato il caratteristico patrimonio boschivo e danneggiato abitazioni, coltivazioni ed attività produttive nelle località di Ortona (Chieti) interessate da tre fronti del fuoco, i carabinieri della locale Compagnia, diretti dal cap. Luigi Grella, hanno identificato l’autore che ha innescato l’incendio in località Torre Pizzis. “Si tratta – spiega il comandante Grella – di un piccolo imprenditore agricolo di Ortona, che domenica mattina stava bruciando i residui della potatura in corso del suo oliveto. Le fiamme, alimentate dalle forti folate di Scirocco e dalle elevate temperature si sono propagate con violenza all’attigua località Santa Lucia ed in rapida sequenza ai Saraceni per aggredire poi l’intera riserva dell’Acquabella ed i suoi ripetitori Rai e di telefonia mobile, fino a spingersi a San Donato, dove poi il fuoco a tarda sera è stato contenuto grazie allo sforzo collettivo del personale intervenuto”.
Vista la gravità dei fatti, i militari hanno avviato subito le indagini, finalizzate a verificare l’origine e la causa dei violenti roghi. I militari, grazie alla preziosa collaborazione dei residenti, hanno acquisito importanti dati investigativi che accertavano in maniera inconfutabile come l’origine del fronte del fuoco partito da Torre Pizzis era da imputare alla violazione delle normative sia nazionali e degli enti locali che in estate vietano la bruciatura di sfalci, stoppie e residui di potature in genere. “E’ emerso, chiaramente, che l’improvvido imprenditore agricolo stava bruciando i residui della potatura del suo oliveto e – riferisce il comandante – benché si fosse attrezzato con una piccola botte di acqua per tenere a bada il piccolo fuoco, con il sopraggiungere del forte vento di Scirocco non è riuscito a gestirlo, scatenando così uno spaventoso incendio che si è propagato rapidamente nella sottostante vallata con i lapilli che sono stati trasportati sempre più lontano dal forte vento chiamato dai locali di Garbino, innescando incendi ad effetto domino per alcuni chilometri”.
Circa 30 ettari sono stati percorsi dalle fiamme. La situazione più grave ai Saraceni, alla riserva dell’Acquabella con i suoi ponti ripetitori, sentieri e la spiaggia sottostante che non sono più accessibili, a causa del pericolo di crolli di alberi e ramaglia.
L’imprenditore agricolo è stato denunciato in stato di libertà alla procura della Repubblica di Chieti per il reato di incendio boschivo colposo, mentre le indagini proseguono per accertare le cause degli altri due roghi che hanno interessato le località del Peticcio, di Villa Grande e dei restanti cinque incendi che hanno colpito i comuni di Fossacesia, Rocca San Giovanni, Mozzagrogna e Casalbordino.
Otto focolai lungo la costa dei trabocchi
“Lo sforzo notevole compiuto in quelle ore drammatiche da parte dei carabinieri della compagnia di Ortona con la collaborazione delle otto stazioni dipendenti ed il supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile domenica scorsa è stato fondamentale – aggiunge il cap. Grella – sia nel supportare le squadre dei Vigili del Fuoco sia come aiuto fisico e morale alle popolazioni colpite dalla calamità”.
Un impegno gravoso, in quanto sono stati otto i fronti degli incendi distribuiti tra i comuni di Ortona, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Mozzagrogna e Casalbordino; tutti di notevoli dimensioni tanto da interessare oltre 100 ettari di vegetazione varia, sia boschiva che macchia mediterranea e coltivazioni ad alto fusto.
“Grazie ai numerosi servizi preventivi già in atto lungo la costa e le marine in favore dell’enorme mole di bagnanti che raggiunge le spiagge e le attigue aree verdi – conclude il comandante Compagnia – è stato possibile intervenire su tutti i fronti in atto e contribuire a scongiurare pericoli per le persone ed evacuare i residenti nelle aree più a rischio”.