La notizia

“Episodi su episodi, fenomeni di diffusa microcriminalità sono all’ordine del giorno con una frequenza superiore agli anni dell’Amministrazione Pupillo: la politica della destra in città sulla sicurezza, così come cavalcata abbondantemente in campagna elettorale, è tornata indietro come un boomerang”. Lo dichiara dai banchi della minoranza consiliare Leo Marongiu.
“Ricordo gli attacchi subiti dal sindaco Mario Pupillo ad ogni furto o rapina, ricordo dichiarazioni che ci hanno attaccato duramente in quelle settimane di campagna elettorale”, prosegue Marongiu. “Sia chiaro, quello che accade in città non è colpa dell’Amministrazione Paolini come ieri non lo era di quella Pupillo”.
“Dopo un anno di amministrazione Paolini ci troviamo, però, davvero a fronteggiare una percezione di diffusa insicurezza anche seminata negli anni scorsi ed ora si sta raccogliendo tempesta sia come opinione comune che purtroppo come fatti ripetuti”, commenta Marongiu. “Opere pubbliche che non si sbloccano con uno schioccar delle dita, sicurezza che non si risolve con una delega spot alla sicurezza, fondi pnrr che non arrivano, discarica ampliata nonostante i proclami fatti negli anni scorsi: 13 mesi di grandi contraddizioni per la Giunta Paolini”.
“Nuova illuminazione pubblica, videosorveglianza, prevedere un rafforzamento dell’organico della polizia municipale: sono azioni che abbiamo avviato e che oggi vengono riprese ma rispetto alla propaganda mancano le sedi dislocate della polizia municipale nelle contrade, così come promesso nei vari comizi elettorali e scritto nei documenti di programmazione votati in consiglio comunale”, incalza l’ex candidato sindaco del centrosinistra.
“E la sicurezza – conclude Marongiu – non dipende nemmeno da un regolamento comunale che, tuttavia, se fosse la risposta a tutti i problemi e così prioritario non capisco perché da 13 mesi non lo abbiano ancora portato in consiglio. Si trincerano dietro la storia di un regolamento, comunque sempre accessibile dalle forze dell’ordine per indagini e perseguire reati, per coprire l’enorme propaganda fatta in questi anni su questo tema così delicato”.