La notizia

C’è un punto debole nella ricostruzione fatta finora sull’episodio avvenuto lunedì mattina, a Perano (Chieti), quando un bambino di appena 4 anni, invece di scendere con i compagni davanti all’asilo, sarebbe stato dimenticato sullo scuolabus per svegliarsi poco dopo nella piazzola di sosta, da solo.
Il sistema di apertura della porta del Thesi Cacciamali, modello anni 90, non sarebbe così semplice: non basterebbe infatti solo premere un pulsante per mettere in moto il meccanismo, come avrebbe raccontato il bimbo, ma la procedura richiederebbe anche l’inserimento delle chiavi nel quadro e l’azienda appaltatrice del trasporto scolastico nega che l’autista possa averle lasciate inserite, dopo aver parcheggiato il mezzo a fine turno.
I carabinieri della compagnia di Atessa, coordinati dal capitano Alfonso Venturi, stanno svolgendo le verifiche necessarie alla ricostruzione dei fatti, nella maniera più possibile rispondente alla verità.
Non ci sono telecamere di videosorveglianza lungo il tragitto che va dalla scuola dell’infanzia, in via Duca degli Abruzzi 130, al deposito degli scuolabus, quindi nessun aiuto può giungere in tal senso agli inquirenti.
Si fa largo, dunque, l’ipotesi che il bambino possa essere sceso alle 9, insieme agli altri, dal bussino ma, invece di entrare all’asilo, possa poi essersi incamminato sulla provinciale 115, fino a giungere a casa dei nonni materni, a circa un chilometro di distanza.
E in questo caso, nessuno del personale in servizio, tra minibus e scuola, se ne sarebbe accorto? Nessun automobilista di passaggio lo avrebbe visto camminare da solo per un tragitto cosi lungo?
Nella storia, che ha ancora dei contorni da chiarire, rimane il fatto di un bambino sfuggito al controllo degli adulti.