La notizia

“Giù le mani dalla Sangritana!”.
Il trasporto merci fa gola. A chi, però, non si è ancora capito. Sta di fatto che la Regione, socio unico attraverso la partecipata Tua Spa, ha già tentato una volta di venderla ma senza successo.
Adesso pare ci stia riprovando.
La denuncia all’opinione pubblica arriva dalla Uil Abruzzo.
Il sindacato, assieme alla Uil Trasporti, torna a sollecitare i vertici della politica regionale “ad aprire un confronto con le parti sociali sulla partecipata Sangritana Spa, per respingere con forza qualsiasi atto a spese – dice – dei lavoratori”.
Ma il dialogo non c’è.
“Non vi è stata alcuna apertura”, dice la Uil, “e non si comprendono le motivazioni che hanno indotto la proprietà alla ripresa di una attività procedurale di vendita, nonostante il bando emanato precedentemente da Tua e, aspramente criticato dalle organizzazioni sindacali, fosse andato deserto”.
Ma come mai la Regione vuole privarsi “del controllo strategico di una società che proprio in questo momento ha grandi possibilità di crescita produttiva, occupazionale ed economica”, con gli investimenti importanti annunciati in ambito Zes, per realizzare il più grande centro retroportuale d’Abruzzo, dove Sangritana sarebbe regina.
Ed è paradossale, fa notare il sindacato dei trasporti, che “i 600 milioni di euro previsti nel Pnrr per l’ammodernamento delle nostre tratte ferroviarie saranno dirottati con ogni probabilità verso altre opere fuori dai nostri territori, nel silenzio totale della politica regionale che si vedrà sfilare l’opportunità unica di fornire nuove infrastrutture e possibilità di crescita mai viste prima”.