Scuole aperte

Una “falsa” ordinanza è rimbalzata negli smartphone degli abruzzesi, tramite whatsapp, nel primo pomeriggio: Abruzzo zona rossa, ma con le scuole aperte (fino alla prima secondaria di primo grado) come da ultimo Dpcm Conte del 3 novembre scorso.
La notizia sarebbe giusta, ma la data che porta la bozza del testo non sarebbe quella corretta.
Il nuovo dispositivo entrerà in funzione mercoledì 18 novembre, e non domani 17 novembre, come riporta il file divenuto virale.

La firma sull’ordinanza del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, è attesa a ore.
Soprattutto il tema delle scuole aveva generato aspre polemiche dalla serata di ieri, dopo la fuga in avanti del vicepresidente Emanuele Imprudente (Lega). Ma il presidente Marsilio oggi getta acqua sul fuoco: “Abbiamo assunto la decisione di firmare un’ordinanza che applica all’Abruzzo la disciplina contenuta nell’articolo 3 del Dpcm e cioè quella delle cosiddette zone rosse e non di più”, ha detto intervenendo a Sulmona (L’Aquila).
“Sulla scuola c’è stata una discussione molto ampia, ma abbiamo ritenuto, e siamo tutti d’accordo in Giunta e nella maggioranza, di non poter accogliere, neanche volendo farlo, la richiesta del Comitato tecnico scientifico di chiudere le scuole di ogni ordine e grado – ha detto Marsilio -. L’attuale disciplina di legge non consentirebbe alle famiglie di affrontare questo problema. Tenendo aperte le attività economiche e non avendo congedi parentali o bonus baby sitter, il peso sulle famiglie sarebbe insostenibile. Perciò riteniamo sia sufficiente un atto di responsabilità, applicando il principio di precauzione, cioè dichiarare, dal 18, l’Abruzzo Zona rossa”.
Gli ospedali sono in affanno, con indice di occupazione delle terapie intensive “salito al 30 per cento e quello di area medica intorno al 40”, aveva dichiarato questa mattina l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì: dati preoccupanti, “significa che siamo in zona di allerta e dobbiamo dunque intervenire tempestivamente per evitare che la situazione peggiori e garantire la sicurezza del sistema”.
Ciò che preoccupa è anche la velocità della trasmissione del contagio, che dalle aree interne dell’Aquilano e del Teramano si sta spostando anche nelle zone costiere, che sono quelle più densamente popolate e urbanizzate. In particolare, aggiunge l’assessore regionale alla Sanità, si registra “un aumento dei focolai e anche dei casi non legati a catene di trasmissione note, a conferma che il virus sta circolando molto velocemente. Questo potrebbe mettere a rischio la tenuta del sistema sanitario, che – precisa Verì – è in sofferenza”.