Quattro foggiani

Il giudice di Chieti Andrea Di Berardino ha convalidato gli arresti dei quattro foggiani, fermati a Tollo (Chieti), mentre si preparavano a compiere l’assalto ad un bancomat con la tecnica della marmotta.
Conferma degli arresti in carcere per Antonio Gerardo Pezzano, 51 anni, di Foggia, Fabio Cetrulo, 36, di Orta Nova (Foggia) e Paolo Casamassima, 31, di Orta Nova, mentre Ruggiero Barra, 26 anni, anche di Orta Nova, va ai domiciliari.
I quattro vennero fermati nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre, mentre nascondevano tra la vegetazione l’esplosivo, del peso di circa 400 grammi, da utilizzare per compiere l’assalto.
Il prefetto di Chieti Giacomo Barbato, accompagnato dal comandante provinciale dei carabinieri Florimondo Forleo, si è recato in visita alla stazione dei carabinieri di Tollo per congratularsi con i militari per l’operazione.
Durante il periodo natalizio, l’Arma potenzia i controlli, con un maggior numero di pattuglie e uomini per i servizi contro furti e rapine.
Le accuse alla banda
Dalle indagini è emerso che i quattro malviventi foggiani sono gli stessi che, poco più di due settimane prima, provarono a svaligiare lo sportello automatico delle Poste, sempre a Tollo.
Con le immagini della videosorveglianza i militari hanno confrontato gli abiti indossati dalla gang, che sono risultati gli stessi in entrambi gli episodi.
Nei confronti dei componenti della banda della marmotta si profila anche il reato di tentato furto aggravato, che va ad aggiungersi all’accusa di concorso in detenzione e porto illegale di materiale esplosivo per la quale i quattro foggiani sono rinchiusi nel carcere di Chieti.
Attesa per gli esami del Ris
Le indagini proseguono, gli inquirenti sospettano che la banda della marmotta arrestata sia la responsabile di altri colpi messi a segno negli ultimi sei mesi in tutta la provincia: gli ultimi in ordine di tempo alle Poste di Fossacesia e alla Bper di Paglieta, nel Frentano.
Si resta in attesa degli esami del Ris dei carabinieri, che potrebbero incastrare i quattro foggiani anche per gli episodi precedenti, confrontando le tracce di Dna rilevate nei diversi luoghi di assalto.