Biomasse con il finanziamento di 5 milioni di euro della Regione Abruzzo per realizzare 8 centrali da 1 megawatt l’una nel Sinello, “è una truffa” denuncia Nuovo senso civico con un dettagliato comunicato stampa. Secondo la Regione Abruzzo, col benestare dei sindaci dell’Unione del Sinello, le biomasse migliorano i servizi di base per la popolazione rurale, comprese le attività culturali e ricreative.
Ma è “una truffa a danno della collettività” e “a vantaggio del mondo di mezzo, dispensatore di pacchi regalo mafioso” sostiene Nuovo Senso Civico, che nella nota alla stampa svela il gioco della matriosca che nel bando nasconde tre sorprese a svantaggio dei residenti del territorio che coinvolge i Comuni di Vasto e di Guilmi, Carpineto Sinello, Montazzoli, Palmoli, Carunchio, Dogliola, Torrebruna. Le “bambole russe” scoperte da Nsc: 1) le biomasse migliorano i servizi di base per la popolazione rurale, comprese le attività culturali e ricreative; 2) saranno realizzate reti di teleriscaldamento “se necessario”; 3) le centrali avranno caldaie alimentate a cippato o a pellets (come se i due combustibili fossero la stessa cosa).
Di seguito il comunicato stampa integrale di Nuovo Senso Civico dal titolo “Regione, truffe & biomasse”.
«Secondo la Regione Abruzzo, col benestare dei Sindaci dell’Unione del Sinello, le biomasse migliorano i servizi di base per la popolazione rurale, comprese le attività culturali e ricreative. Una truffa, a vantaggio del “mondo di mezzo”, dispensatore di pacchi regalo mafiosi.
La Regione Abruzzo in data 28/12/2016 ha pubblicato un bando al quale partecipano l’Unione dei Comuni del Sinello ed il Comune di Vasto.
Il bando mira al miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali con “investimenti finalizzati all’introduzione, al miglioramento e all’espansione di servizi di base a livello locale per la popolazione rurale, comprese le attività culturali e ricreative, e della relativa infrastruttura”.
Fantastico! Salvo poi scoprire 3 sorprese, come con le “bambole russe”.
La prima è l’inclusione nel progetto di CENTRALI A BIOMASSE che, secondo la Regione e i Comuni aderenti al bando, insieme alle strutture per il welfare, per la cultura e lo sport, sarebbero interventi “finalizzati a favorire il benessere sociale e psicofisico nonché la crescita culturale della collettività in modo da rendere il territorio ATTRAENTE PER LA POPOLAZIONE ED I TURISTI”.
Sono anni che lottiamo contro questi insediamenti energetici, riuscendo a impedirne la realizzazione, perché documentatamente dannosi per l’ambiente e la salute, e la Regione che fa? Li propina sotto le mentite spoglie di un salutare incentivo per le comunità rurali!
Si spendono soldi pubblici (per il progetto sono previsti oltre 5 milioni di euro) per finanziare l’esatto contrario di ciò che si millanta.
È un raggiro o, meglio, una vera e propria truffa a danno della collettività.
Ma le “bambole russe” continuano a smascherarsi quando, nelle delibere dei comuni coinvolti, leggiamo che queste centrali sarebbero comprensive delle reti di teleriscaldamento: premettendo, però, un delinquenziale “se necessario”.
Come “se necessario”!?!? L’unica ragione di utilità per una comunità che subisce impianti del genere è la rete di distribuzione del calore nelle case e nelle strutture pubbliche, e tu scrivi, “se necessario”? Di fatto autorizzando i realizzatori dell’opera ad esimersi dal renderla tutto sommato utile ai cittadini?
Cittadini che potrebbero spegnere le tante piccole caldaie private, per accenderne una sola, più grande, con emissioni in atmosfera invariate se non addirittura inferiori.
Probabilmente facciamo troppe domande ma, lì dove, una unica e grande centrale a biomasse con teleriscaldamento, avrebbe impatti molto inferiori in termini di consumo di energia e di inquinamento, perché pensarne una piccola per ognuno degli 8 comuni interessati?
“Sopra a lu cotte l’acqua vullite” diciamo in Abruzzo!
Ma non è finita: arriva la terza “bambola” che, nel dettaglio di un particolare, lascia presupporre la truffa maggiore. Si parla infatti di “centrali con caldaie alimentate a cippato o a pellets”, come se i due combustibili fossero la stessa cosa, ma non è assolutamente così. Perché il cippato è ricavato dagli scarti delle potature e dall’industria boschiva (limitrofa?), mentre il pellets è un combustibile che viene dalla lavorazione del cippato.
Dal momento in cui i comuni coinvolti nel progetto sono 8, Guilmi, Carpineto Sinello, Montazzoli, Palmoli, Carunchio, Dogliola, Torrebruna e Vasto, viene spontaneo chiedersi: ma 8 centrali a biomasse, se saranno alimentate anche a pelletes, avranno bisogno di un impianto che produce pellets?
E’ forse questo il fine ultimo del finanziamento regionale? Non possiamo saperlo, ma ci facciamo qualche ulteriore domanda. Qual è il “mondo di mezzo” che sta confezionando questo pacco regalo mafioso alle nostre vallate? Chi sta dietro, davanti e in mezzo a questi piani? Perché l’amministrazione regionale va a regalare soldi e territorio a questo “mondo di mezzo”, infliggendo alla gente d’Abruzzo ulteriori sacrifici e danni per la salute e l’ambiente?
Il nostro intento è di fare in modo che i conterranei delle nostre valli si pongano queste domande e che insieme con le risposte trovino una legittima punizione per i responsabili.
L’ultima domanda ai Sindaci. Che cosa intendete fare per tutelare i vostri territori? O forse dobbiamo dedurre che le delibere sono la vostra risposta? Il sapore in bocca è ancora una volta amaro per chi si aspetta dalle istituzioni garanzie e tutela.
Resta la constatazione che la Regione, che dovrebbe fare gli interessi dei cittadini, consente di usare soldi pubblici, millantando miglioramenti della qualità della vita delle proprie comunità, di fatto favorendo le imprese che di welfare, cultura e sport non gliene frega un cippato. Chiamasi truffa.»