La notizia

Sono iniziate le operazioni di evacuazione della città per facilitare, domani, il disinnesco e il trasporto dell’ordigno bellico ritrovato nel centro di Avezzano (L’Aquila). La clinica “Di Lorenzo” e la casa di riposo “Don Orione” si sono già mobilitate per il trasporto degli ospiti.
“Tutte le persone presenti all’interno della clinica sono state evacuate – dichiara Lucia Di Lorenzo, proprietaria della clinica privata – ieri il primo paziente è stato trasportato presso l’ospedale di Avezzano, oggi gli ultimi 9 nella clinica Nova Salus di Trasacco, domani pomeriggio rientreranno tutti in struttura appena terminate le operazioni”.
Anche alcuni anziani della casa di riposo “Don Orione” andranno temporaneamente nel centro di riabilitazione “Nova Salus” di Trasacco.
Il sindaco di Avezzano Giovanni di Pangrazio, ha fatto presente che le operazioni di disinnesco e quindi di evacuazione si effettueranno anche con il maltempo e i cittadini potranno rientrare nelle abitazioni soltanto dopo due squilli della sirena presente nel municipio, che ogni giorno scandisce il tempo in citta, alle 12:00 in punto, ricordando la pausa pranzo dei braccianti del Fucino.
L’arrivo degli artificieri in serata
Nel frattempo in città sono arrivati gli artificieri. Lo fa sapere il sindaco Gianni Di Pangrazio in questo VIDEO.
Evacuazione e operazioni di disinnesco
Ad Avezzano è tutto pronto per domani, domenica 26 febbraio, giorno dell’operazione “Disinnesco” della bomba della Seconda guerra mondiale Mark 65, nome in codice AN-M65, di 1000 lb ritrovata l’11 febbraio durante lo scavo di un’abitazione in pieno centro. In azione 80 telecamere ‘anti-sciacalli’, più di 70 operatori della sicurezza e oltre 150 volontari. Alle ore 8.30 tutti i cittadini residenti nella zona di salvaguardia dovranno aver lasciato le abitazioni, come stabilito dall’ordinanza firmata ieri dal sindaco Giovanni Di Pangrazio.
Dalle ore 6 alle 8.30 sarà in vigore il divieto assoluto di accesso a tutta l’area nel raggio di 1481 metri dal luogo di recupero dell’ordigno. Saranno autorizzati a transitare solo “i veicoli obbligati ad accedere per esigenze di evacuazione, i veicoli di servizio di Forze dell’Ordine, Protezione Civile e Vigili Del Fuoco, i veicoli del soccorso medico e altri veicoli autorizzati.
Una volta conclusa la fase di evacuazione dei circa 20 mila residenti, gli artificieri dell’Esercito italiano del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma avvieranno le attività di disinnesco e di rimozione dell’ordigno da 454 chili. Saranno tre le fasi operative che impegneranno gli artificieri: despolettamento, caricamento e trasporto dell’ordigno, per il brillamento in una cava della vicina Massa d’Albe. Oltre 100 i volontari della Protezione Civile (comunale e regionale) impegnati a dare supporto alla popolazione. Per prevenire eventuali azioni di sciacallaggio, l’amministrazione comunale ha azionato i sensori di movimento delle 80 telecamere di videosorveglianza, già presenti in zona. In base al Piano comunale di Protezione Civile sono state individuate 5 aree di attesa con gazebo che faranno da “punti informativi” per la popolazione.
Molte le attività e i centri commerciali, fuori dalla zona “rossa”, che hanno anticipato l’apertura alle 7:00 per ospitare i cittadini evacuati.
Molti, comunque, si sono già trasferiti nelle seconde case in località dell’Adriatico, tanti giovani trascorreranno la giornata sui campi da sci nelle vicine stazioni turistiche, altri saranno ospiti di parenti nelle frazioni, altri ancora hanno raggiunto i figli studenti a Roma.