La notizia

Si sono dati appuntamento a Vasto (Chieti) gli esperti di cicloturismo, che in Abruzzo segna un trend in crescita di quasi il 40 per cento.
A Palazzo D’Avalos si è svolta la due giorni curata dal Gal Costa dei Trabocchi, con focus specifici in cui è stato tracciato l’identikit del cicloturista: il cicloturista “puro” è colui che sceglie una vacanza per trascorrerla sulla due ruote, privilegia la natura, l’enogastronomia, l’artigianato locale e la partecipazione agli eventi.
Lo ha detto il ricercatore Isnart Alberto Bazzucchi nel corso del suo intervento da relatore, per approfondire i dati del cicloturismo in Italia e in Europa. “Le regioni più frequentate in Italia sono Emilia Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige. Accanto a queste mete più consolidate, si evidenziano altri territori come Abruzzo, Piemonte, Liguria e Marche che, pur non avendo una rete ciclabile come quella del Nord Italia, vengono scelti perché riconosciuti interessanti”, ha spiegato Bazzucchi, sottolineando anche la significativa crescita nell’acquisto di biciclette elettriche. “Queste, negli ultimi due-tre anni, hanno consentito a una platea sempre maggiore di persone di spostarsi senza necessità di particolare allenamento. L’Abruzzo vede una componente attiva, più alta rispetto alla media d’Italia, che raggiunge quasi il 40 per cento se ci riferiamo ai cicloturisti puri”.
Il paniere del viaggiatore in bicicletta
Il profilo del viaggiatore in bicicletta: è un cliente molto ricercato, istruito (l’84% ha almeno il diploma), occupato (il 77%) e dichiara una buona situazione economica (la maggioranza esprime una condizione di fascia media o medio-alta).
Per il viaggio: un cicloturista italiano “puro” che trascorre il viaggio sulla bike, spende in media 95 Euro mentre un cicloturista straniero ne spende 215.
Per l’alloggio: l’italiano spende in media 48 Euro al giorno, lo straniero 59.
Senza considerare le spese di viaggio e alloggio, le somme del “paniere” sono mediamente 70 Euro al giorno: 72 Euro gli italiani e 68 Euro gli stranieri.
Il 65 per cento dei cicloturisti “puri” spende in ristoranti e pizzerie 17 Euro in media al giorno e il 73 per cento degli stessi 5 Euro in bar, caffè e pasticcerie.
Allo stesso modo, il 28 per cento spende in prodotti enogastronomici tipici 10 Euro al giorno (che diventano 12 Euro per gli stranieri).
Un terzo dei cicloturisti si dedica allo shopping, con particolare riguardo all’abbigliamento per la pratica sportiva (soprattutto gli italiani 12 Euro al giorno), ma anche a calzature e accessori (in particolare gli stranieri spendono 15 Euro al giorno).
Infine, si dedicano alle attività culturali e ricreative, spendendo in spettacoli teatrali, concerti e discoteche da 13 a 18 Euro.
Destinazione cicloturistica della Costa dei trabocchi
“Utilizzare le strade interpoderali di campagna per trasformarle in una rete. Queste vie sono sottoutilizzate, ma hanno un potenziale altissimo. Bisogna capire quali sono i percorsi giusti, per questo la rete è in continua evoluzione e aggiornamento”. E’ l’idea di Carlo Ricci, direttore del Gal Costa dei Trabocchi che ha organizzato il Bike summit 2022, sul tema “Verso una destinazione cicloturistica della Costa dei Trabocchi”.
“Quest’anno è la settima edizione del ‘Costa dei Trabocchi Lab’, il nostro evento per discutere e ragionare sui programmi futuri, sul 2023 – spiega Ricci – L’idea e l’opportunità è di abbinarlo al ‘bike summit’. Ci è stata restituita un’a fotografia delle tendenze di tutto quello che si sta muovendo attorno al cicloturismo. Lo slogan: siamo in mezzo al guado, nel senso che abbiamo, insieme a tutto il territorio, deciso una serie di passi per diventare una destinazione cicloturistica. La sfida sarà affinare quegli aspetti che ci permetteranno di essere riconosciuti e apprezzati”.
Il direttore del Gal Costa dei Trabocchi sottolinea il lavoro svolto, in particolare in riferimento al progetto digitale. “Abbiamo costituito una community di redattori che lavorano su siti web, sono 35 persone. L’idea è lanciare prodotti digitali più dinamici dei siti web: ad esempio un web-magazine stagionale con tutte le esperienze disponibili per il turismo attivo del territorio. Un’altra idea è una sorta di sito-catalogo, “Trabocchi active”, per raccogliere tutti i servizi e le proposte di esperienze. Della nuova rete ciclabile, dopo questo primo esperimento, vogliamo cambiare il sistema di segnaletica, aumentare i percorsi, creare una narrazione su ognuno. Abbiamo imparato che la rete funziona, ma non ha una forte capacità attrattiva. Quello che attrae è il percorso con il suo nome come la via dei Mulini, la via delle riserve naturali. Vogliamo lavorare su questo per far conoscere alternative alla via verde”.
“In questo evento c’è il riconoscimento del lavoro svolto dal Gal che è il simbolo dell’azione di una strategia di sviluppo locale, una strategia che parte dal basso con il coinvolgimento degli attori locali, per fare rete – ha detto Francesco Di Filippo, dirigente del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo – Il Gal è un esempio vero di quello che vuol dire una strategia di sviluppo locale partendo dal basso. E quando c’è il coinvolgimento di tutti gli attori, non può non esserci successo. Sta andando molto bene questa attività della Costa dei trabocchi. I Gal si occupano sia di turismo sia delle filiere eno-gastronomicche. Tutti insieme rendono interessante il territorio, creano soprattutto sviluppo, economia sia a livello turistico sia di valorizzazione delle produzioni agroalimentari”.