Comitato vittime di Rigopiano: ora responsabilità chiare a tutti

“Ci siamo svegliati questa mattina con una bellissima notizia. È quello che noi diciamo dall’inizio: sul nostro profilo Facebook abbiamo sempre scritto che questo è un omicidio di Stato. Sono coinvolti Regione, Provincia, Prefettura e Comune: a questo punto sono chiare a tutti le responsabilità”.
Così Gianluca Tanda, presidente del Comitato vittime di Rigopiano, commenta l’iscrizione di presidenti della Regione e assessori nel registro degli indagati nell’inchiesta sulla tragedia dell’Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che ha provocato 29 morti.
“Abbiamo aspettato con ansia questo momento – prosegue Tanda – Abbiamo capito che i procuratori stavano lavorando su questo filone e, giustamente, avevano bisogno di molto più tempo. Dicevamo di seguire questa traccia perché per noi è fondamentale. Il lavoro dei procuratori è ottimo. Adesso ci aspettiamo che gli indagati diventino imputati per poter poi combattere ad armi pari in Tribunale”.
Il 18 gennaio del 2017 una valanga travolse il resort sulle pendici pescaresi del Gran Sasso, provocando la morte di clienti e personale della struttura. Le prime indagini della Procura hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati tra gli altri l’ex prefetto Francesco Provolo e il presidente della Provincia Antonio Di Marco. Questo sviluppo delle indagini ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati dei vertici politici regionali e degli assessori con le deleghe alla protezione civile dalla Giunta Del Turco in poi, ossia dal 2007 ad oggi, cioè Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca. Insieme a loro, per le vicende che riguardano la mancata realizzazione della Carta Valanghe ci sono anche funzionari regionali.