Studio dell’ISS

La metà dei casi di coronavirus accertati tra giovedì e venerdì scorsi nelle province di Pescara e Chieti è riconducibile ad una variante, probabilmente quella inglese. Questo spiegherebbe i numeri allarmanti che si registrano nelle ultime settimane nell’area metropolitana. Ad illustrare all’Ansa i risultati preliminari dello studio voluto dall’Istituto Superiore di Sanità è Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’Università di Chieti.
La struttura, insieme all’Istituto Zooprofilattico di Teramo, è stata individuata dalla Regione Abruzzo per il sequenziamento.
L’indagine voluta dall’Iss prevedeva l’invio, da parte di tutti i laboratori italiani che si occupano di diagnosi, alle strutture che eseguono il sequenziamento, dei tamponi risultati positivi tra giovedì e venerdì. Lo studio si compone di tre fasi: la prima per individuare la sospetta presenza di una variante; la seconda per individuare il tipo di variante e se sia già noto; la terza per valutare se vi siano tracce di varianti al momento non note. Dall’indagine è emerso che circa il 50% dei positivi accertati con i test dei due giorni nelle aree di Pescara e Chieti è riconducibile ad una variante. Per ciò che riguarda la variante inglese la diffusione sul territorio era già stata accertata, tanto che lo stesso Stuppia, nei giorni precedenti allo studio, aveva parlato di un’incidenza del 40 per cento sul totale dei casi emersi a Pescara. La conferma sulla tipologia di variante arriverà comunque dalla seconda fase dell’indagine.
Secondo il direttore del laboratorio teatino la diffusione delle varianti e queste percentuali spiegano “la crescita repentina dei casi registrati nelle ultime settimane nelle province di Pescara Chieti”. Nell’area metropolitana, infatti, il virus sta circolando in modo rapidissimo e con numeri preoccupanti. Si stima, tra l’altro, che la provincia di Pescara sia una di quelle italiane con la maggior incidenza negli ultimi giorni. Intanto, sono 314 i nuovi casi accertati nelle ultime ore in Abruzzo. Sono emersi dall’analisi di 4.370 tamponi molecolari: è risultato positivo il 7,19% dei campioni. Eseguiti anche 7.637 test antigenici. Sette i decessi recenti, che fanno salire il bilancio delle vittime a 1.533. Ancora in aumento i ricoveri, che passano dai 542 di ieri ai 548 di oggi. La località con più nuovi casi è Chieti (41), seguita da Pescara (27), Francavilla al Mare (23) e San Giovanni Teatino (18). A livello provinciale l’incremento più consistente si registra proprio nel Chietino (+173). Poi ci sono l’Aquilano (+47), il Pescarese (+46) e il Teramano (+46). I nuovi positivi hanno età compresa tra uno e 90 anni. Quelli con meno di 19 anni sono 73: dieci in provincia dell’Aquila, due in provincia di Pescara, 53 in provincia di Chieti e otto in provincia di Teramo. I sette decessi recenti riguardano persone di età compresa tra 53 e 94 anni: quattro in provincia di Chieti e tre in provincia di Pescara. Il 53enne è il vicesindaco di Casalincontrada (Chieti), Angelo Bonelli. L’amministrazione comunale, sulle proprie pagine social, esprime “profondo dolore”. Il sindaco, Vincenzo Mammarella, con apposita ordinanza ha proclamato il lutto cittadino per domani, in concomitanza con i funerali. Gli attualmente positivi al virus sono 10807 (+58): 496 pazienti (+5) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 52 (+1, con 5 nuovi ricoveri) in terapia intensiva, mentre gli altri 10.259 (+52) sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 33.807 (+249).