La notizia

“Stiamo perdendo mesi e mesi per mettere le pezze a colori, come ad esempio per la nuova pavimentazione di corso Trento e Trieste “.
È diretto il sindaco Filippo Paolini, che tracciando il bilancio di un anno di lavoro della giunta comunale di Lanciano (Chieti), critica la “disorganizzazione” ereditata nella macchina amministrativa dei due mandati Pupillo.
“Se il Corso fosse stato fatto bene, noi non avremmo perso tempo, adesso invece abbiamo una spada di Damocle sulla testa. Il prof. Montepara, nostro perito di parte – spiega Paolini nella conferenza stampa di fine anno – ha detto che il Corso va rifatto daccapo. Neanche il sottofondo, dagli ultimi carotaggi, sembra sia stato fatto bene”.
La giunta è ancora indecisa se intentare causa o accettare l’accordo proposto dalla ditta realizzatrice dell’opera, la P.Q. Edilizia e Strade del Molise.
“Faccio sempre fatica a fare polemiche – interviene l’assessore Paolo Bomba – ma è chiaro e evidente che sono state fatte scelte scellerate, dalla scelta del materiale utilizzato che è stato ritenuto inidoneo per una strada pubblica dai diversi periti”.
“Per il solo fatto – spiega Bomba – che è un materiale prodotto industrialmente, quindi destinato ad andare fuori produzione, come in effetti è avvenuto. Chi lo ha scelto avrebbe dovuto evitare”.
Oggi ci sono da sostituire diversi metri quadrati di mattonelle, “ma le scorte comunali sono finite – dice l’assessore ai Lavori pubblici – e la ditta produttrice ci ha detto che le mattonelle utilizzate sono ormai fuori produzione”.
“Adesso ci manderanno dei campioni per capire se le nuove si avvicinano ai colori delle esistenti”.
Di chi siano le colpe nella lunga catena dalla progettazione alla realizzazione dell’opera sarà la Corte dei conti, che già indaga, a individuarle e a chiedere eventuali danni. Certo è a od oggi che “Si sono spesi malissimo i soldi pubblici. Gli attraversamenti stradali sono da rifare integralmente. E su questo punto tutti e tre i tecnici, compreso quello di parte dell’impresa, dicono che non ha senso ripavimentare con il materiale attuale”.
Il collegio composto dai tre periti (ctu del tribunale, perito del Comune e perito della ditta) sta cercando un accordo: l’impresa ha dato disponibilità ad accollarsi le spese per il rifacimento dei tre tratti carrabili e per il rifacimento dei giunti di dilatazione, aumentandone anche il numero, sui tratti pedonali.
“Per salvare il salvabile”, aggiunge Bomba, “ragioniamo da buon padre di famiglia, seguendo i suggerimenti dei tecnici per limitare le manutenzioni in futuro, che saranno sempre necessarie”.
Infine, di concerto con la Soprintendenza, bisognerà studiare e scegliere il materiale più idoneo per i tratti carrabili. In buona sostanza, la giunta comunale sembra orientata a non ricorrere alle carte bollate: “Meglio un cattivo accordo oggi che anni di cause”, senza esito certo.