L’espansione di inizio Novecento progettata dall’ing. Filippo Sargiacomo, dirigente in servizio al Comune di Lanciano (Chieti) fino alla veneranda età di 91 anni, non è la realtà di oggi.

Le aste torrentizie della Pietrosa e Vallebona, quest’ultima divenuta Malvò, sono state canalizzate e i fossi corrispondenti ricoperti, seppur in epoche diverse: la prima negli anni 50, la seconda circa un secolo prima.

Il nubifragio del 22 giugno scorso, che tra l’altro ha divelto la pavimentazione al parco di Diocleziano, è la prova della forza dirompente con cui l’acqua ha trascinato con sé terra e detriti, fino ad arrivare al cedimento ferragostano. Il fosso della Pietrosa, riempito di terra negli anni del boom economico, non ha avuto più la capacità di assorbire tutta l’acqua che riceveva ed è quindi esondato.
“Non è affatto un caso – precisa il geologo Luigi Carabba, tecnico incaricato dall’amministrazione comunale per l’emergenza – che i problemi della crisi in centro si siano concentrati nel tratto finale del Corso e in via Corsea”.