La notizia

La regina Elisabetta II è morta, aveva 96 anni. Le succede il primogenito Carlo, che sarà Re Carlo III e sarà ufficialmente investito domani.
“La regina è morta in maniera serena a Balmoral nel pomeriggio”, ha reso noto Buckingham Palace nella nota.
“Il re e la regina consorte rimarranno a Balmoral stasera e domani si recheranno a Londra”.
“La morte della mia amata madre, sua Maestà la Regina, è un momento del massimo dolore per me e tutti i membri della mia famiglia” ha dichiarato Carlo.
“So che la sua morte sarà profondamente sentita in tutto il Paese, il regno, il Commonwealth e da innumerevoli persone nel mondo”, ha aggiunto.
“E’ di conforto la consapevolezza dell’affetto e del rispetto provato per la Regina”.
Il cordoglio dall’Abruzzo
La scomparsa della Regina Elisabetta “addolora il mondo intero. A nome personale e della giunta, porgo il cordoglio ufficiale della Regione Abruzzo. Nella sua vita è stata protagonista di importanti momenti storici e non ha tralasciato l’interesse e la vicinanza con il popolo abruzzese. Su tutto voglio ricordare la sua donazione personale alla Croce rossa italiana, passando per la Croce rossa britannica, in occasione del terremoto che nel 2016 aveva colpito il Centro Italia”. Lo scrive il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.
Biografia
Elizabeth Alexandra Mary di Windsor è nata il 21 aprile 1926 alle 2.40 a Mayfair, nel cuore di Londra. La sua dinastia si chiamava così solo da pochi anni. Suo nonno Giorgio V decise infatti nel 1917, al culmine del secondo conflitto mondiale di abbandonare lo scomodo nome di Sassonia-Coburgo-Gotha, troppo germanico in favore di Windsor.
Elisabetta II nasce, sapendo che difficilmente sarebbe diventata regina, suo padre Albert Frederick Arthur George è infatti il secondo genito, di re Giorgio V, ed è preceduto dall’erede designato Eduardo. Vive quindi un’infanzia quasi comune, insieme all’inseparabile sorella Margaret, e tutti la chiamano Lilibet, un soprannome che si sarebbe data autonomamente.
Il 20 gennaio 1936 alla morte del nonno, gli succede come “da programma” il primogenito, che diventa re con il nome di Edward VIII. Ma fin da subito emerge il problema della successione, Eduardo non è ancora sposato nonostante abbia già 42 anni. Il motivo è presto detto, ed ha un nome, Wallis Simpson, una donna americana e per giunta divorziata, di cui è l’amante.
Abdicherà dopo soli dieci mesi, a favore del fratello Giorgio. Di colpo la giovane Elisabetta, ad appena dieci anni, si ritrova al primo posto nella linea di successione al trono. Giorgio VI stesso vivrà quel passaggio come uno shock, soprattutto a causa della balbuzie, una vicenda mirabilmente narrata nel film “Il discorso del re”.
Durante la II guerra mondiale, Elisabetta con la sorella fu evacuata a Balmoral in Scozia, proprio dove in queste ore ha concluso la sua esistenza, e cambiò varie volte residenza, anche per motivi di sicurezza perché dal cielo infuriavano le V-2 tedesche, di cui nessuno conosceva il potenziale, e che terrorizzarono una nazione.
Nel 1945 a quasi 19 anni entrò nel Servizio ausiliare territoriale dove imparò a guidare, una passione che ha mantenuto fino agli ultimi anni.
Alla conclusione del conflitto, in pochi anni, altri due tornanti della sua incredibile esistenza. Il 9 luglio 1947 si fidanza con principe Filippo di Grecia e Danimarca, con cui è imparentata alla lontana, e già il 20 novembre si sposa. Per il Regno Unito è il giorno della ripartenza dopo la guerra.
Fu proprio Filippo, il 6 giugno 1952 ad informarla dell’improvvisa morte del padre, malato di tumore ai polmoni da tempo. Tecnicamente i Windsor avrebbero dovuto prendere il nome di Mountbatten, cognome di Filippo, ma nuovamente fu valutato troppo germanico essendo una rielaborazione di Battenberg.
L’incoronazione avvenne solo nel 1953, a Westminster il 2 giugno 1953: Elisabetta II di Windsor è stata regina da allora.
Sono stati 15 i primi ministri che si sono succeduti durante il suo regno. Centinaia i viaggi, migliaia le cerimonie a cui ha partecipato.
La famiglia reale
A livello famigliare ha avuto quattro figli: Carlo, Anna, Andrea e Edoardo. Il giovane Carlo è stato sicuramente quello su cui da sempre si sono concentrate le attenzioni dei media, lui era il re designato.
Elisabetta II ha accompagnato l’Inghilterra negli ’50 e ’60 quando Oltremanica si sviluppava una scena culturale e sociale, che solo gli Stati Uniti pareggiarono.
Fu lei a nominare baronetti i Beatles, e solo molti anni più tardi il leader dei Rolling Stones, Mick Jagger. I Sex Pistols le riservarono un’irriverente versione dell’inno, con tanta di folto in copertina.
Impeccabile, spesso vestita con colori sgargianti, al braccio l’immancabile borsa Launer, Elisabetta II ha sempre condiviso la sua passione per i cavalli insieme alla sorella, e quella per i suoi cani di razza corgi. Quanti ne siano passati nel corso degli anni non è dato sapere.
Nessuno scandalo sulla regina
Nessuno scandalo l’ha mai coinvolta direttamente, molte invece le voci sulle scappatelle di suo marito Filippo, scomparso ad aprile 2021. I veri problemi sono però arrivati dai figli, e più recentemente anche dai nipoti. La vicenda di Carlo e Diana prima, su cui si è scritta un’intera biblioteca. Poi Andrea, figlio prediletto, ripudiato solo quest’anno dopo il suo pesante coinvolgimento nello scandalo sessuale legato al finanziere americano Jeffrey Epstein. Anche la secondo genita Anna si è sposata due volte. Solo Edoardo è ancora sposato con la prima moglie.
L’ultima amarezza è quella legata ai Sussex, Harry secondogenito di Carlo, che insieme alla moglie Meghan Markle ha reso pubbliche vicende interne a Buckingham Palace, prima di essere allontanato dal fratello William. Che nel frattempo ha assicurato ai Windsor ancora molti anni di regno, avendo dato alla luce insieme a Kate Middleton, il piccolo George e poi Charlotte e Louis.
Ma oggi è il giorno dell’addio alla più longeva regnante della storia d’Inghilterra.
I suoi discorsi sono rarissimi, l’ultimo in occasione della pandemia, è divenuta un’icona, in grado si superare anche la crisi dopo la morte di Lady Diana e l’annus horribilis nel 1992.
Trent’anni di ulteriore regno. Ecco perché la storia è oggi.