Nei mesi scorsi, ricorda Febbo nella nota, “c’era stata la mobilitazione di ben 50 sindaci chietini che si erano rivolti a Prefetto, Provincia e Assessorato regionale dal quale pero’ sono stati ingannati. L’assessore Pepe e altri consiglieri regionali di maggioranza dichiaravano di aver presentato una proposta di Legge regionale per recepire proprio le istanze dei primi cittadini ma questo non corrispondeva alla realta’, come risulta dal verbale della seduta della Commissione Agricoltura alla quale hanno partecipato i sindaci di Roccascalegna e Archi. Il progetto di Legge peraltro era stato inizialmente sottoscritto anche dal capogruppo del Pd Sandro Mariani che successivamente aveva ritirato la sua firma per sostenere il pdL predisposto dal centrodestra. Ma lo ‘stato confusionale’ dell’assessore Pepe si manifesta nell’aver presentato ben 38 emendamenti alla sua proposta, vuol dire cioe’ stare un ‘po’ di qua e un po’ di la’. Ma cio’ che grida giustizia e’ il fatto che i sindaci vengono tratti in inganno affermando che la loro proposta di legge sarebbe stata approvata (dalla maggioranza) prima di Natale, ma poi non viene convocata la Commissione deliberante e il tutto slitta a dopo il 9 gennaio mentre il 28 dicembre Pepe porta in Giunta una delibera che dice l’esatto contrario”.
“Il sindaco di Roccascalegna – continua Febbo rivolgendosi ad uno dei delegati del gruppo – si dovrebbe ‘schifare’ di questo atto e di come questo Governo regionale sta affrontando una problematica di questa portata ed importanza economica, ambientale e sanitaria. Smaschereremo anche questa posizione non appena verra’ (se mai lo sara’) convocata l’apposita Commissione deliberante, dove ci saranno i miei 11 emendamenti gia’ presentati e che ricalcano pedissequamente le richieste dei sindaci, dove chiederemo l’annullamento di quest’ulteriore atto che offende l’intelligenza degli agricoltori e degli amministratori”.
“I problemi che investono il mondo agricolo e quello venatorio – conclude Febbo – riguardano anche la Beccaccia: con la DGR 877/2016 la caccia, nei siti SIC e ZPS (ovvero tutta la valle Subequana), e’ consentita solo su basi strettamente censuarie e in base ai piani di gestione”.
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