L’appello del titolare

“Stavamo aspettando i vaccini, invece è arrivato il Covid”. Il titolare di “Villa Aurora”, Marco Carminetti, commenta al Tgmax il focolaio Covid scoppiato all’interno della residenza protetta per anziani, in località Selva di Altino (Chieti).
Lunedì i tamponi, due giorni dopo la certezza della presenza del virus nella struttura che conta 55 ospiti, di età compresa tra 60 e 102 anni, e 25 addetti: 39 anziani sono risultati positivi mentre tra il personale solo 8 negativi.
Dodici ospiti sono stati trasferiti ai Pta di Casoli (8) e Gissi (4), “grazie all’interessamento del dottor Fioravante Di Giovanni responsabile del Pta di Casoli che ha organizzato ambulanze e trasferimenti – dice Carminetti – e del sindaco Vincenzo Muratelli“.
Finora tutti i positivi sono asintomatici o paucisintomatici, compreso il titolare. “Il trasferimento di alcuni ospiti si è reso necessario per gestire la struttura, visto il numero elevato di positivi anche tra gli addetti”. E a tal proposito, Carminetti lancia l’appello: a Villa Aurora c’è bisogno di 4 o 5 operatori socio-sanitari e di un infermiere.
Per gli ospiti positivi rimasti in struttura, ci sono i medici dell’Usca che “tutte le mattine visitano i pazienti, misurando temperatura e ossigeno”.
Dispiaciuto per quanto accaduto, il titolare lamenta il ritardo delle vaccinazioni. “Ci siamo iscritti alla piattaforma regionale il 18 dicembre scorso, ma finora nessuno si è fatto vivo. Per un anno siamo riusciti a tenere fuori il Covid dalla struttura, probabilmente – cerca di spiegare – l’alta contagiosità della variante inglese ci ha fatto capitolare”.
Carminetti possiede anche un’altra residenza protetta, a Lanciano: “per sicurezza e precauzione, domani faremo eseguire i tamponi anche a Villa Novecento“.