Intervista sul palco di Mario Giancristofaro e Leda D’Alonzo.

Un’equazione per la felicità dice di non averla ma risponde con il sorriso ad ogni domanda dei giornalisti sul palco del Teatro Fenaroli, a Lanciano (Chieti), gremito come non mai sabato scorso 23 settembre, per la consegna del XXIV Frentano d’Oro alla professoressa Sandra Di Rocco, ricercatrice e docente di Matematica pura in Svezia, dove è preside al KHT Royal Institute of Technology come dire il Politecnico di Stoccolma.
Nata a Lanciano (Chieti), 56 anni fa, e cresciuta a Vasto, dopo essersi laureata all’Aquila e specializzata negli Stati Uniti d’America, ha infine scelto di vivere in Svezia dove l’università è gratuita per gli studenti, spiega, qualunque materia decidano di studiare.
La scultura, opera di Mario Ceroli, le è stata consegnata dal XXIII Frentano d’Oro, Massimo Spadano, musicista lancianese che vive e lavora in Spagna, dove è direttore dell’orchestra sinfonica della Galizia, a La Coruna.
“Il viaggio per ritirare questo premio – ha detto tra l’altro la professoressa – è come un promemoria dell’importanza della comunità, dell’amicizia e della famiglia. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza l’incredibile supporto di tutta la mia famiglia e dei miei amici nel corso degli anni”.
La cerimonia di premiazione, coordinata e presentata da Mario Giancristofaro, è stata scandita anche da intermezzi musicali eseguiti da Angelo Naccari e Francesco Luciani, allievi della Scuola civica di musica Fedele Fenaroli, da alcune video-testimonianze a cura di colleghi e amici della docente.
Parlando della sua materia, la Di Rocco ha infine detto che “la matematica non è complessa. È una ricerca della fantasia che si fa in modo logico”.
Il comunicato stampa
Un teatro Fenaroli gremito e festante ha accolto ieri sera, a Lanciano, Sandra Di Rocco, docente di matematica pura al KTH di Stoccolma, alla quale è stato conferito il XXIV Frentano d’Oro. Il prestigioso premio, promosso dall’omonima associazione culturale, si è rivelato, ancora una volta, un’iniziativa prestigiosa, di grande spessore morale e culturale, capace di risvegliare nei frentani quel senso forte di appartenenza alla propria terra d’origine, senza scadere mai nello sterile campanilismo. La cerimonia di premiazione, condotta da Mario Giancristofaro, decano dei giornalisti d’Abruzzo e coordinatore del premio, è stata ricca e varia, cadenzata dagli intermezzi musicali di Angelo Naccari e Francesco Luciani, allievi della Scuola Civica Fedele Fenaroli, da alcune video-testimonianze, a cura di alcuni colleghi e amici di Di Rocco, da una breve intervista alla premiata, guidata dallo stesso Giancristofaro e dalla giornalista Leda D’Alonzo; un’intervista dalla quale è emersa la personalità sfaccettata del Frentano d’Oro in carica, donna schietta e mite, solare e appassionata, incline in egual misura alla fermezza e alla dolcezza, al sogno quanto alla concretezza, tanto da dichiarare, unendo opposti apparentemente inconciliabili, che “la matematica non è complessa. È una ricerca della fantasia che si fa in modo logico”. Tempra d’acciaio in abito da sera, Di Rocco ha scardinato le false credenze e i luoghi comuni che si affastellano intorno al mondo della matematica ed è riuscita a riunire, sotto un’insegna comune, il pubblico di Lanciano – città dove è nata – e quello accorso in gran numero da Vasto – città dell’infanzia e dell’adolescenza –, riuniti in unico abbraccio anche attraverso la presenza in veste istituzionale dei due sindaci, Filippo Paolini e Francesco Menna. “Ho un grande senso di gratitudine – ha affermato, infatti, Menna – nei confronti di Sandra Di Rocco, che riesce con un’operazione matematica a unire i nostri territori”. Paolini, ricordando la figura di Ennio De Benedictis, motore del premio, ha auspicato che le grandi menti frentane in un prossimo futuro possano rimanere in patria: “Mi auguro che i talenti possano rimanere in Abruzzo e che ci diano un grande sostegno: ne abbiamo veramente bisogno”.
Sandra Di Rocco ha ricevuto la scultura dell’artista Mario Ceroli, emblema del Frentano d’Oro, dalle mani del suo predecessore, il Maestro Massimo Spadano, al quale si sono aggiunti sul palco altri Frentani d’Oro illustri: Vincenzo Russi, Remo Rapino, Sonia Albanese, Luigi Schips, Lucio Trojano. “Il calore che ho ricevuto da voi questa sera – ha affermato Di Rocco, riferendosi a tutto il pubblico presente, ai suoi predecessori e al direttivo del Frentano d’Oro – mi aiuterà non solo nei giorni ma negli anni a venire”. E ha concluso rivolgendo un pensiero ai suoi familiari: “Questo premio è un tributo al loro insegnamento. Se sono quello che sono lo devo a loro”. Si è compiuto ancora una volta il miracolo del Frentano d’Oro, la cui formula magica risiede in quel concentrato di “amore e bellezza”, di cui ha parlato il Presidente dell’Associazione, Stefano Graziani, e che ha sempre mosso i passi del suo fondatore, Ennio De Benedictis.