Gli stessi della rapina ai coniugi Martelli

Lo sciopero degli avvocati penalisti fa rinviare, a Lanciano (Chieti), l’udienza per il processo che vede imputati i romeni già condannanti, in primo grado, per la violenta rapina ai coniugi Carlo Martelli e Niva Bazzan.
Neanche due settimane dopo la condanna a complessivi 65 anni di reclusione, sarebbero dovuti tornare a palazzo di giustizia per rispondere dei furti con spaccata in vari bar della città.
Sei i colpi messi a segno nell’estate 2018, l’ultimo pochi giorni prima dell’assalto alla villa del medico in pensione: le spaccate al Bar Inconicella e al Bar Manhattan di Lanciano, agli Eni Cafè di Santa Maria Imbaro e di Villa Elce a Lanciano, al Bar Elisa di Lanciano e al Bar sotto i portici a Castel Frentano.
Confessioni già rese
La gang avrebbe confessato almeno quattro dei furti contestati. Ad iniziare la serie furono i fratelli Ion Cosmin e Costantin Turlica, assieme al cugino Aurel Ruset e ad Alexandru Colteanu. Solo in seguito si sarebbero aggregati Bogdan Ghiviziu e Marius Martin.
A tutti e sei i rumeni viene contestato anche il furto di un’auto.
Gps: auto usata per la rapina ai Martelli
Analizzando le immagini della videosorveglianza, filmate in varie scene del crimine, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lanciano li avevano individuati: i militari avevano appena installato il rilevatore Gps sulla VW Golf dei Turlica, quando la banda fece l’assalto alla villa dei coniugi Martelli.
Il dispositivo, però, iniziò a funzionare solo la mattina di domenica 23 settembre 2018, poche ore dopo la cruenta rapina: la Golf sotto controllo si trovava in contrada Serre, dove i banditi avevano lasciato la vettura del dottore. Emergerà in seguito che Martin e Colteanu avevano utilizzato l’auto dei Martelli per andare a prelevare circa duemila euro in contanti al bancomat, dopo aver pestato a sangue il medico e aver mutilato la moglie.
Il giudice Andrea Belli li attende tutti e sei in aula il prossimo 12 novembre.