Incontro al Mise

Prima del cenone di San Silvestro la Baomarc avrà concluso l’atto d’acquisto dello stabilimento Honeywell di Atessa (Chieti), con l’impegno della riassunzione di 162 ex dipendenti sui 330 rimasti senza lavoro. Subito i primi 20 dei 110 che saranno riassorbiti in 18 mesi, poi gli altri 52 che andranno a lavorare nello stabilimento in cui Baomarc lavora l’acciaio per Fca e Sevel.
La data è stata finalmente decisa, è il 31 dicembre 2019, al tavolo del Mise che si è svolto oggi pomeriggio. All’incontro hanno partecipato tutte le parti interessate: per la Honeywell è intervenuto Gabriele Civieco, per la Baomarc Andrea Mazzesi; per la Regione Abruzzo sono intervenuti gli assessori Mauro Febbo, Sviluppo economico, e Piero Fioretti, Lavoro; per il Mise erano presenti Alessandra Todde e Giorgio Sorial; al tavolo anche i rappresentanti sindacali degli ex dipendenti della fabbrica dei turbo di Atessa.
Oggi è stato sottoscritto il preliminare del contratto di cessione dello stabilimento atessano, mentre il 9 gennaio 2020 si svolgerà un nuovo incontro al Mise di verifica sulla reindustrializzazione e sugli impegni assunti dalle due aziende. Per il segretario Uilm Chieti Pescara Nicola Manzi, “Tutto questo arriva con un anno circa di ritardo sul previsto, a conferma che le reindustrializzazioni che vanno a buon fine, nonostante i buoni propositi iniziali, sono lunghe e molto difficoltose. La Uilm ribadisce il primo pensiero va agli ex dipendenti che tra poco non avranno più la Naspi e in particolari a quanti alla fine di questo progetto non verranno reinseriti nel piano industriale della Baomarc”.

La Fim Cisl, presente con Primiano Biscotti, Dorato Di Camillo e Tritapepe, riferisce: “La Boamarc ha confermato il piano industriale presentato al ministero, inoltre ha confermato che entro il mese di gennaio partiranno i colloqui presso la sede della Baomarc di Lanciano. Come Fim Cisl abbiamo ribadito il nostro disappunto per il grave ritardo che determinerà per i lavoratori della ex Honeywell, un drammatico disagio sociale, dovuto al fatto che dal mese di giugno i lavoratori della Honeywell non avranno più la copertura della Naspi. Pertanto abbiamo chiesto di trovare delle soluzioni con gli ammortizzatori sociali, sia per i lavoratori coinvolti nel processo di riconversione, che va oltre la scadenza della Naspi – conclude la Fim Cisl – sia per i lavoratori che non saranno coinvolti in tale processo”.
“Le istituzioni ed i sindacati hanno lamentato il ritardo con cui si è trattata la vertenza con un accordo che si è protratto di oltre sei mesi. I rappresentanti delle due aziende – hanno spiegato i due assessori regionali Febbo e Fioretti – hanno annunciato di aver sottoscritto il compromesso di vendita venerdì scorso al quale seguirà l’atto finale di vendita davanti al notaio, del quale non è stato comunicato il nominativo per motivi esclusivamente di privacy, entro il 31 dicembre. Nella riunione di oggi è stata comunicata anche la tempistica legata al passaggio di consegne”.

“La Baomarc darà seguito al piano industriale che aveva già comunicato nei mesi scorsi – hanno ribadito Febbo e Fioretti -. Entro gennaio saranno effettuati i colloqui per i 330 addetti della ex Honeywell; entro il primo trimestre 2020 verranno assunti i primi 20 lavoratori per permettere il riavvio delle linee di produzione. Nei successivi 18 mesi, invece, è previsto il riassorbimento di almeno 110 lavoratori ed entro 36 mesi il ricollocamento occupazionale di altri 52 addetti”.
“Se da un lato c’è ottimismo per la chiusura positiva di una vertenza lunga e difficile – commentano Febbo e Fioretti – dall’altro non può essere sottaciuto il grave ritardo della definizione della cessione, annunciata da agosto, che ha generato un grave malessere nei lavoratori coinvolti nella vertenza, a gran parte dei quali in tutto questo tempo sono scaduti gli ammortizzatori sociali, rendendo ancora più drammatica la condizione sociale. In questo senso, come Regione, alla quale è stata riconosciuta il merito di tenere sempre alta l’attenzione sulla vertenza, vigileremo perché gli impegni vengano rispettati, chiedendo un’accelerazione nel processo di riconversione dell’azienda per la piena ripresa della produzione”.