
Honeywell: sospeso temporaneamente lo sciopero a oltranza, Regione Abruzzo, Comuni e sindacati studiano il “piano B” dopo la decisione della multinazionale americana di chiudere lo stabilimento di Atessa (Chieti).
“Non è facile”, dicono nel corso dell’incontro al municipio dopo l’assemblea con i 420 lavoratori. “Al Ministero dello Sviluppo economico sono aperti due tavoli: uno per trattare con l’azienda e un altro per incentivare nuovi ingressi – spiega il vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli – non si lascerà nulla di intentato”.
“Lavoreremo a tempo pieno su questa vicenda – dice Lolli al Tgmax – perché il tempo è un fattore decisivo”.
“Nessuno può farsi più illusioni sulla permanenza della multinazionale americana in Val di Sangro – spiega Lolli al termine del vertice ad Atessa con i sindaci del territorio, sindacati e rsu – ma dobbiamo arrivare al tavolo ministeriale per chiedere tutto ciò di alternativo che possiamo ottenere”.
“L’azienda si è già impegnata a dare incentivi ai lavoratori – ricorda Lolli – noi abbiamo deciso di chiedere un periodo di ammortizzatori sociali più lungo per avere il tempo di costruire proposte alternative”.
Devono però rimanere sul tavolo le risorse, 50 milioni di euro promessi dal governo, per la stessa Honeywell in caso di proposte di progetti alternativi alla fabbrica dei turbocompressori o per altri investitori eventualmente interessati, dice Lolli: in particolare, il vice presidente fa riferimento al settore automotive “tenendo conto della vicinanza di Sevel, la forza del sistema automotive e la professionalità dei lavoratori” insieme agli incentivi e agli aiuti del governo, fattori che rendono questa eventualità molto difficile ma possibile.