
Incendio doloso al Monte Morrone, individuato il punto dove è stato appiccato il fuoco. I carabinieri forestali stanno indagando per accertare le cause del rogo sul Monte Morrone, dopo avere individuato il punto dove è stato appiccato il fuoco, proprio ai piedi della montagna verso valle. Sono convinti che si tratti di un atto doloso: il fuoco da questa mattina, dopo avere minacciato ieri sera alcune case della frazione delle Marane di Sulmona, si sta nuovamente spostando verso la montagna.
Appena sarà pronta l’informativa dei militari, ne verrà messa a corrente la magistratura locale per l’eventuale apertura di un’inchiesta.

Al momento risultano distrutti circa 40 ettari di pineta. A rischio anche l’Eremo di San Pietro, la piccola chiesa in cima al Monte Morrone, dove papa Celestino V andava a pregare quando era ancora un eremita.
Da stamattina due Canadair continuano a gettare acqua sui focolai più attivi, mentre squadre di vigili del Fuoco, di volontari della Protezione civile e dei carabinieri della Forestale sono impegnati a creare delle barriere per isolare la zona a rischio.
“Un vero e proprio attacco a una delle montagne simbolo del Parco Nazionale della Majella. E che ha toccato ampie zone di riserva integrale”. Sono le parole del direttore del Parco, Oremo Di Nino, in merito all’incendio che da sabato scorso interessa il monte Morrone, nel massiccio della Majella, “con roghi nei territori dei comuni di Sulmona e Pacentro”.

Per Di Nino si tratta di “un grave danno alla biodiversità del Parco, in uno dei settori più belli e di pregio. Un vero e proprio attacco alle politiche di conservazione del Parco, danni che saranno visibili per anni”. “Ieri le fiamme hanno lambito l’abitato delle Marane di Sulmona e progressivamente hanno avvolto il sovrastante versante del Morrone. Le fiamme per tutta la notte hanno risalito il versante e solo questa mattina i mezzi aerei stanno tentando lo spegnimento nei settori alti della montagna” riepiloga sul sito del Parco il direttore, aggiungendo che “l’Ente, in contatto con la sala operativa della Protezione civile, è presente sul posto con mezzi e uomini per gli interventi di bonifica e controllo dei focolai rimasti nei settori più bassi dell’incendio. Gli interventi nei settori alti della montagna attualmente possono essere effettuati solo con i mezzi aerei e sono in servizio un altro Canadair e un elicottero a supporto dell’aereo già sul posto. Nelle scorse settimane il Parco aveva già messo a disposizione della Sala Operativa Regionale i mezzi e i gruppi antincendio provenienti dal disciolto Corpo Forestale dello Stato”.