Oggi gli inquirenti in carcere
Nuovi interrogatori in carcere, a Lanciano (Chieti), per due dei componenti della banda di rumeni che rapinò la villa dei Martelli, la notte del 23 settembre scorso. Dopo Costantin Turlica, ascoltato alcuni giorni fa, è stata la volta del cugino Aurel Ruset, 25 anni, e di Bogadan Gheorghe Ghiviziu, 26 anni. Entrambi hanno risposto alle domande degli inquirenti: il procuratore capo Mirvana Di Serio, il comandante del Nor di Lanciano Massimo Canale e il capo della mobile di Chieti Miriam D’Anastasio.

Ruset, assistito dall’avvocato Paolo Rossi, ha raccontato di aver partecipato alla rapina, entrando a villa Martelli dopo che Colteanu e Martin, ritenuti i due capobanda, avevano già immobilizzato il dottore e la moglie. Assieme a loro e a Costantin Turlica si sono messi a cercare, invano, la cassaforte, convinti di trovare soldi e preziosi. Poi Colteanu e Martin sono usciti a prelevare contanti al bancomat, utilizzando l’auto di Niva Bazzan. Ruset ha anche detto di non aver visto l’autore della brutale mutilazione, subita dalla padrona di casa.
Ghiviziu, assistito dall’avvocato Paolo Sisti, ha raccontato di essere rimasto fuori dalla casa tutto il tempo, all’interno della sua Bmw: ha fatto da palo agli altri.
Sostanzialmente gli indagati hanno confermato l’ipotesi investigativa per la ricostruzione dei fatti criminosi.

Nelle ultime ore, è stato ritrovato il borsone con gli indumenti utilizzati da 5 banditi: era a circa venti metri dalla strada, in località Santa Maria dei Mesi, nell’immediata periferia della città. Gli investigatori sono convinti che sia stato scaraventato dall’auto in fuga con i Turlica e Ruset, pochi giorni dopo la rapina. Guanti e tute, oltre a scotch per imbavagliare le vittime e fascette utilizzate per immobilizzare i Martelli sono stati consegnati alla scientifica, che analizzerà Dna e tracce di sangue, verosimilmente riconducibili ai coniugi selvaggiamente aggrediti durante quella notte di terrore.