Il 70 per cento della popolazione carceraria usa il servizio
All’inizio del progetto erano solo 10 i detenuti iscritti al prestito bibliotecario, adesso sono 158, pari al 70 per cento della popolazione carceraria di Villa Stanazzo di Lanciano (Chieti): sono i numeri a parlare per “Biblioteche fuori le mura”, la convenzione rinnovata per altri tre anni, dopo i primi due che hanno dato frutti davvero insperati.
C’è soddisfazione nelle parole della direttrice della casa circondariale, Maria Lucia Avantaggiato, e del sindaco Mario Pupillo; evidente l’emozione per la referente del progetto Gianvincenza Di Donato, responsabile della catalogazione del patrimonio librario della Biblioteca comunale intitolata a “Raffaele Liberatore”, presente in conferenza stampa assieme al collega bibliotecario catalogatore Pierluigi Silvi.

È un processo continuo di formazione per i detenuti che a mano a mano si avvicendano nella struttura carceraria e che prendono servizio in biblioteca: finora sono 3000 i libri catalogati secondo le regole del sistema internazionale. Tra le preferenze c’è principalmente la narrativa, italiana e straniera, seguono i temi legati alla religione e all’arte.

La risposta altamente positiva da parte della popolazione carceraria è “il riflesso dell’impegno e della passione dei formatori” che hanno dato l’anima per questo lavoro, spiega la direttrice Avantaggiato, definendo “eccellenza” il Comune di Lanciano in quanto a disponibilità a partecipare a questo tipo di progetti.
Al progetto partecipano anche “detenuti che appartengono alla criminalità organizzata, che hanno anche un vissuto molto pesante – spiega la direttrice Avantaggiato – ma in quella biblioteca riescono a tirar fuori il meglio che hanno dentro”.